Gabriele Romagnoli, la Repubblica 3/7/2006, pagina 49, 3 luglio 2006
Il gol fantasma. la Repubblica, lunedì 3 luglio Poiché ieri non c´erano partite sono andato a veder giocare i fantasmi, nello stadio vuoto di Berlino
Il gol fantasma. la Repubblica, lunedì 3 luglio Poiché ieri non c´erano partite sono andato a veder giocare i fantasmi, nello stadio vuoto di Berlino. Mi aveva fatto impressione, durante Germania-Argentina, perché è rimasto com´era, con quell´architettura grave, la scalinata vuota su cui incombe il braciere spento. Una via, vicino, si chiama Jesse Owens, ma potevano fare di più, tipo ricostruire lo stadio. Seduto sui gradini deserti ho rivisto una partita del 14 maggio 1938: Germania-Inghilterra. C´erano 110mila persone, quel giorno. Annoterà nel suo diario il capitano inglese Eddie Hapgood: «Potevamo sentire il loro disprezzo. Erano esaltati e ostili». Le squadre si schierarono a centrocampo. Ci fu un attimo di silenzio. Poi gli inglesi chinarono la testa. Chamberlain non voleva guai con Hitler: ogni scintilla poteva provocare una guerra. Aveva parlato con il presidente federale e lui con i giocatori: «Dovete fare il saluto nazista alla tribuna dei gerarchi». Obbedirono. L´immagine avrebbe fatto il giro del mondo. Poi la partita cominciò. Gli inglesi vinceranno 6 a 3. Dopo il primo gol Len Goldman corse verso la tribuna urlando: «Fate il saluto a questo!». Eccolo che viene, felice e liberato come neppure Tardelli. Mai visto un così bel gol fantasma. Gabriele Romagnoli