varie, 3 luglio 2006
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Murray Andrew
• Dunblane (Gran Bretagna) 15 maggio 1987. Tennista. Finalista agli Us Open 2008 e all’Australian Open 2010 e 2011 • «[...] Come l’eroe e primo tifoso, il famoso 007 Sean Connery, “Andy” vive pericolosamente: a 9 anni è sopravvissuto al massacro in una scuola di Dunblane; a 12 ha rifiutato l’offerta dei Glasgow Rangers; a 14 ha preferito il tennis al calcio ed è emigrato alla scuola di Casal e Sanchez di Barcellona, in Spagna; a 17 anni ha vinto gli Us Open juniores ed è diventato il più giovane suddito di Sua Maestà in Davis; a 18 anni ha esordito nello Slam, a Wimbledon, superando Bastl e Stepanek e crollando da due set a zero con Nalbandian; a febbraio ha vinto il primo torneo pro’, a San José, infilando Roddick e Hewitt [...] Alto e magro (1.85 per 68 kg), Murray sta migliorando il fisico con l’amico pugile Amir Khan. Ha buon servizio, risposta e colpi da fondo, e in campo sa sempre cosa fare. Ha personalità coi media di casa che, ad esempio, agli Australian Open di gennaio gli contestavano il k.o. con Chela: “Non vi aspettate che giochi bene ogni partita. Avrò giorni migliori, ma ne avrò anche di peggiori. L’avversario è avanti 20 posti ed è meglio di me. È difficile esprimersi con la pressione che mi mettete addosso”. Aveva appena chiuso il 2005 col salto-record dal numero 514 al 65 del mondo, primo teenager britannico fra i primi 100 da Buster Mottram nel ’74, e riceveva solo critiche. Perché s’infuria, perché si fa spesso male (spalla, schiena e caviglie), perché non ha peli sulla lingua e ha una madre ingombrante, Judy, ex campionessa di Scozia, che gli ha messo in mano la racchetta a 3 anni e l’ha allontanato da coach Petchey. Lo accusavano di essere in ritardo rispetto agli altri rampanti Djokovic (coetaneo), Gasquet, Monfils e Nadal (classe ’86). Poi Nadal ha sparato: “Murray è uno dei migliori perché si è fatto le ossa in Spagna e ha dentro il sacro fuoco che non lo fa mai mollare”. [...]» (Vincenzo Martucci, “La Gazzetta dello Sport” 3/7/2006).