Fonti varie, 25 giugno 2006
Anno III - Centoventiquattresima settimanaDal 18 al 25 giugno 2006Referendum La cosiddetta devolution di Bossi è stata sonoramente bocciata dagli italiani nel referendum che si è svolto domenica e lunedì scorsi: più del 60 per cento di ”no” e un’affluenza alle urne del 53%, inaspettata per tutti gli osservatori, che avevano immaginato una stanchezza elettorale e una pigrizia complessiva favorita dall’astrusità del quesito e dal bel tempo
Anno III - Centoventiquattresima settimana
Dal 18 al 25 giugno 2006
Referendum La cosiddetta devolution di Bossi è stata sonoramente bocciata dagli italiani nel referendum che si è svolto domenica e lunedì scorsi: più del 60 per cento di ”no” e un’affluenza alle urne del 53%, inaspettata per tutti gli osservatori, che avevano immaginato una stanchezza elettorale e una pigrizia complessiva favorita dall’astrusità del quesito e dal bel tempo. Bossi prima del voto aveva rilasciato dichiarazioni colorite: se vince il no andremo in Svizzera, eccetera. Dopo il voto ha detto di provare tristezza e che ha votato sì la parte più avanzata del paese. ”Anche scozzesi, gallesi e catalani hanno dovuto provarci più volte. Ci riproveremo anche noi”. Politicamente, la bocciatura della devolution potrebbe aprire una stagione di dialogo tra sinistra e destra. Subito dopo il voto Prodi ha infatti detto che adesso bisogna mettersi a discutere insieme la nuova riforma costituzionale. Però: come reagirà la sinistra radicale di fronte alla decisione di formare un tavolo istituzionale che, inevitabilmente, lavorerà per un sistema capace di tagliare le ali e far prevalere le grandi formazioni di centro (Ds compresi)?
Sinistra 1 Il governo ha già problemi molto grossi con la sua sinistra: Rifondazione, Verdi e Pdci vogliono il ritiro graduale dall’Afghanistan, D’Alema ha invece promesso a Condoleeza Rice e ribadito in parecchie interviste che, mentre dall’Iraq andremo via (così come aveva già deciso, peraltro, il governo Berlusconi), dall’Afghanistan non sarà ritirato un solo soldato. Ci sono poi i problemi dei tagli: Padoa-Schioppa e la sinistra hanno idee diametralmente opposte sulla qualità e sulla quantità degli interventi. Infine c’è la questione della giustizia, della scuola e delle leggi votate a suo tempo dal centro-destra e che la sinistra di governo vorrebbe tagliare nettamente. Mentre la parte moderata del governo vuole riformare con prudenza.
Sinistra 2 Guerra tra Cossutta, che ha lasciato la presidenza del partito, e il segretario Diliberto. Tappe: nel 2004 Cossutta, candidato a Strasburgo, non passa e passa invece Marco Rizzo, con 3000 voti in più. Alle elezioni del 9 aprile 2006 la figlia Maura e il cossuttiano Gianfranco Pagliarulo vengono depennati dalle liste. Cossutta ha poi manifestato il desiderio di diventare vicepresidente del Senato. Niet di Diliberto. Ora si è dimesso da presidente. Da ultimo aveva proposto di togliere la falce e il martello dal simbolo del partito ”tanto il comunismo non esiste più e senza falce e martello potrebbe essere più semplice un processo di riaggregazione con altre forze della sinistra”. Per ora i partita para o postcomunisti sono quattro: Ds, Rifondazione, Pdci, Partito comunista dei Lavoratori (Ferrando)? Il manifesto intanto è senza soldi. (non uscita)
Vittorio Emanuele Vittorio Emanuele è uscito di galera e s’è rifugiato in un appartamento del quartiere Parioli, a Roma, dove deve star rinchiuso perché il giudice gli ha comunque dato gli arresti domiciliari. L’appartamento però non ha terrazza e questo dà fastidio al principe. Inoltre in strada è pieno di fotografi e questo ha dato fastidio ai vicini. Perciò Victor e Marina Doria (che ha perdonato) traslocheranno in una villa dell’Olgiata. I giornali hanno intanto pubblicato per intero il verbale del suo interrogatorio. VE invita il pm Woodcock e il gip Iannuzzi a non far troppo caso al suo andare a puttane: lui andava a donne come si va al cinema. Cercava - è vero - di pagar poco o niente ”perché sono tirchio”. Soldi? Li ha presi ma solo perché erano destinati alla beneficenza. Tangenti? Ma, caro giudice, per me dieci o ventimila euro sono spiccioli. L’ipotesi di reato è che il mancato re abbia adoperato le sue aderenze ai Monopòli di Stato per far autorizzare l’installazione di cinquemila macchinette da videopoker e che in cambio di questo abbia avuto dei compensi. Quelli che lo sollecitavano - e che sono sotto inchiesta o in galera - sono dei ”faccendieri”, parola con la quale si indicano tipi semiloschi che si aggirano in genere nel sottobosco della Pubblica amministrazione. Resta la stravaganza di un’inchiesta per corruzione in cui tutti gli inquisiti sono dei supposti corruttori, mentre non sappiamo nulla degli ipotetici corrotti (i funzionari dei Monopoli).
Sottile Che rapporto c’è tra gli eventuali traffici del principe e le avventure sessuali di Salvo Sottile, il portavoce di Fini che è rimasto invece in galera? Non lo abbiamo capito. Emanuele Macaluso - un vecchio comunista - ha accusato Woodcock e Iannuzzi di aver messo insieme robe troppo disparate, creando una gran confusione. In ogni caso, Sottile ha negato di aver esercitato il suo potere per portarsi a letto le belle ragazze Elisabetta Gregoraci e Maria Monsù. La Monsù - annunciando querele - ha fatto sapere che questo subbuglio potrebbe mettere a rischio la sua gravidanza. Della Gregoraci si sono lette interviste in cui nega tutto e poi il verbale d’interrogatorio in cui dice alla coppia Woodcock-Iannuzzi di aver fatto a Sottile solo delle coccole ”lei mi capisce giudice, non mi faccia dir di più che mi vergogno”. In ogni caso ha insistito di essere stata consenziente. Se era consenziente - fatto salvo il concetto che l’affaire è nel suo insieme assai deprimente - non c’è reato. Intanto, sui giornali, sono stati scritti fiumi di articoli sullo schifo della Rai e ci si è spinti al punto di affermare (per esempio Pansa) che non è questione di destra o di sinistra: è il sistema Rai che è marcio e va estirpato. Pansa si è augurato l’esplodere al più presto di una ”Raiopoli”.
Tagli Sui tagli i sindacati propongono di incentivare l’esodo di 300 mila statali, a patto però che si assumano altrettanti precari. Reazioni contrastanti. La proposta nasce dalla consapevolezza che il ministro Padoa-Schioppa vuole tagliare nel pubblico impiego e dalla proposta dell’economista Nicola Rossi di mandare in pensione centomila statali assumendo in cambio 20 mila giovani (un pensionato statale costa il 35% in meno di un dipendente). (non uscita)
Magistrati Intanto il gip Iannuzzi s’è fatto intervistare da tutte le parti e ha perfino scritto un articolo per il Corriere della Sera. Tema: l’etica. I magistrati, si direbbe, sono abbastanza scatenati. In Puglia hanno arrestato Giampaolo Angelucci, editore di Libero e proprietario in Italia di cliniche per un totale di cinquemila posti letto: avrebbe dato a Raffaele Fitto, come contributo alla campagna elettorale (regionali in Puglia, quelle vinte poi da Nichi Vendola), 500 mila euro in cambio della gestione di undici case di riposo per anziani. I giudici hanno chiesto alla Camera il permesso di metter dentro anche Fitto. Intanto a Roma una Anna Iannuzzi, soprannominata lady Asl, manager della Sanità in cella da parecchi mesi ha detto che i politici laziali si facevano pagare a tutto spiano, sia a destra che a sinistra e compreso l’attuale ministro della P.I. Fioroni (che sta querelando tutti mentre i giudici assicurano: ”Niente di penale”). (non uscita)
Incidenti sul lavoro Mentre i partiti si sgolavano a far propaganda al sì o al no per il referendum e i giornali dedicavano pagine e pagine alla questione se Totti debba o no continuare a giocare nella Nazionale, il presidente della Repubblica ha improvvisamente rilasciato una dichiarazione molto dura sulla questione dei morti sul lavoro, uno al giorno in Italia (per un milione di incidenti e almeno centomila feriti nel 2005): saputo che un’impalcatura dell’autostrada Catania-Siracusa era crollata provocando la morte, dopo un volo di 20 metri, del giovane operaio Antonio Veneziano, di 28 anni, Napolitano ha parlato di ”situazioni inaccettabili”. la prima volta nella storia della Repubblica che un Capo dello Stato interviene su un tema di questo genere. Notiamo, a scanso di equivoci, che la ditta responsabile del cantiere non è meridionale, ma di Parma. (non uscita)
Calciopoli Borrelli ha finito la sua relazione su Calciopoli e ha sostenuto che oltre al sistema Juve esisteva un sistema Milan. Ha quindi messo sotto accusa Juve, Fiorentina e Lazio (vassalle della Juve), e Milan (sistema alternativo). Ha poi consegnato il suo dossier al procuratore Palazzi, che ha trovato il ragionamento giusto, ma eccessivo per il Milan: dovendo decidere chi processare e perché, Palazzi ha imputato al Milan colpe abbastanza lievi, tali comunque da escludere la retrocessione e ipotizzare al massimo la penalizzazione (cioè nel prossimo campionato potrebbe partire da -5 o -10). Il processo è cominciato questa settimana. I deferiti sono, oltre alle quattro squadre, 26 persone e tra queste Galliani, che si è perciò dimesso dalla Lega Calcio. Borrelli ha dichiarato di voler indagare adesso su tutti gli aspetti economici del calcio: compravendite dei giocatori, loro compensi, diritti televisivi eccetera. In questa seconda tornata di indagini saranno messe sotto processo altre squadre più o meno complici - secondo l’accusa - di Moggi e del sistema Juve: il Siena, il Messina, la Reggina, il Lecce, l’Empoli.
Nazionale La Nazionale di calcio è arrivata ai quarti di finale dei mondiali tedeschi vincendo il suo girone di qualificazione e poi battendo per 1 a 0 l’Australia in un incontro a eliminazione diretta. Match che resterà memorabile: siamo rimasti in dieci per l’espulsione del terzino Materazzi e poi l’arbitro ci ha concesso un rigore all’ultimo secondo. Totti, che aveva giocato talmente male nelle partite precedenti da essere lasciato in panchina, era entrato da 20 minuti: è andato sul dischetto e ha fatto gol. Tripudio nazionale. Stiamo scrivendo mentre clacson e bandiere impazzano nella città.
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