Varie, 1 luglio 2006
QUARTULLO
QUARTULLO Pino Civitavecchia (Roma) 12 luglio 1957. Attore. Regista. Laurea in architettura con tesi in scenografia sulla progettazione di un teatro (86), diploma in regia all’Accademia d’arte drammatica Silvio D’Amico, diploma come attore al Laboratorio di Proietti. Tra i suoi film da regista: Quando eravamo repressi (91), Le donne non vogliono più (93), Storie d’amore con i crampi (95) • «[...] è un vulcano di idee, progetti, iniziative. Con una disinvoltura nel mondo dello spettacolo italiano piuttosto rara, passa dalla tv al palcoscenico, dai laboratori teatrali al progetto di un remake cinematografico, dal ruolo di regista a quello di attore. E tutto questo senza rinunciare a stare accanto alla figlia Emma, nata [...] dalla relazione, poi finita, con Elena Sofia Ricci [...] nato a Civitavecchia dove [...] è stato direttore artistico del Teatro Comunale trasformandolo in una fucina di gente impegnata nel cinema e nel teatro, a tutti i livelli, Quartullo descrive l’esperienza con entusiasmo: ”Sono stati cinque anni senza un attimo di respiro, in cui ho messo un po’ da parte il mio lavoro. Ma il risultato è importante, a Civitavecchia si è innescata una sorta di ”movida’ e adesso ci sono almeno 150 persone che si muovono nel settore. Io sono tornato a occuparmi di me, sentivo l’esigenza di recuperare tempo per i miei progetti, la direzione è passata a Vincenzo Cerami”. Quartullo ammette che la sua passione e la sua capacità di fare mille cose insieme hanno comunque un costo: ”Beh, una storia con me non è da augurare a nessuno, stare su tanti fronti contemporaneamente significa rinunciare alla vita privata. La verità è che io sono un maniaco del lavoro, lo spettacolo mi piace da morire, ma certe volte non basta un’intera settimana per riuscire a fare tutto”. Sul piccolo schermo si è divertito un sacco nei panni di Domenico, il fidanzato barista di Lorella Cuccarini nella seconda serie dello Zio d’America: ” un privilegio essere il compagno della più amata degli italiani... e poi doversela contendere con Christian De Sica a suon di botte, litigate, corse in automobile. Sul set, con Rossella Izzo, mi sono trovato benissimo perchè è una regista che dà agli attori la libertà di esprimere emozioni e invenzioni. E poi il mio è un bel personaggio, un cattivo simpatico, immerso in una serie di traffici loschi, ma anche capace di ispirare tenerezza”. [...] Non lo spaventa il fatto che in Italia, spesso, gli attori che appaiono in tv trovino poi difficoltà a recitare nel cinema: ” vero, c’è un po’ questa contrapposizione, ma dovrà smussarsi, l’importante è fare buona televisione”. […]» (Fulvia Caprara, ”La Stampa” 1/11/2006).