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 2006  giugno 30 Venerdì calendario

GARIMBERTI

GARIMBERTI Paolo Levanto (La Spezia) 2 febbraio 1943. Giornalista. Dal marzo 2009 presidente della Rai • «[...] ex inviato de ”La Stampa” passato poi a ”la Repubblica”, dal novembre 1993 al dicembre 1994 direttore del Tg2. Tra le tante pagine di quell’esperienza Rai, le lunghe serate non stop dedicate a Tangentopoli in diretta accanto a Giovanni Minoli, allora direttore di Raidue. Poi Garimberti tornò a ”la Repubblica”. Dal 2005 conduce ogni mattina il talk show di Repubblica Radio tv. [...]» (P. Co,., ”Corriere della Sera” 24/3/2009) • «[...] nel novembre 1994 venne sollevato dall’incarico come direttore del Tg2 da una Rai presieduta da Letizia Moratti: tempi in cui si fece piazza pulita della ”Rai dei professori” presieduta da Claudio Demattè, che col direttore generale Gianni Locatelli aveva scelto l’editorialista de ”la Repubblica” per l’incarico al Tg2. La decisione di togliere la poltrona del Tg2 a Garimberti, nel 1994, venne attribuita a Silvio Berlusconi. Giampaolo Pansa ironizzò: ”Non capisco perché il Cavaliere voglia cambiare uno come Garimberti, che è completamente allineato...” Tutta colpa di un titolo di apertura dedicato agli esami di riparazione aboliti dal ministro Francesco D’Onofrio. Paolo Garimberti non aspettò tempo per rispondere: ”Pansa ha sbagliato esempio, l’abolizione degli esami è importante. Che c’entra Berlusconi?”. Al suo posto arrivò Clemente Mimun. E Garimberti si ritrovò sui giornali nella lista degli ”epurati eccellenti”, accanto per esempio a Demetrio Volcic. [...]» (Paolo Conti, ”Corriere della Sera” 24/3/2009) • «[...] Sono stato un patito dei tre grandi canali americani e poi della Cnn, del suo ritmo, della sua qualità. Il mio mito è Walter Cronkite, sono impazzito per le corrispondenze su Tienammen di Bernard Shaw e per la night line di Ted Koppel [...] Guardo l´Nba, il footbal americano e degli anni della mia corrispondenza da Mosca mi è rimasta la passione per l´hockey su ghiaccio [...] Quello di Letterman è il talk show perfetto. I reality? Mai seguito uno nella mia vita [...]» (’la Repubblica” 24/3/2009) • «[...] Laico, negli anni della giovinezza con simpatie repubblicane, Garimberti semmai è stato per anni uno dei personaggi di punta del gruppo ”Espresso” guidato dall’ingegner Carlo De Benedetti [...] Gentilissimo, una gran simpatia che raramente diventa calore, Garimberti arriva alla presidenza della Rai dopo quasi cinquant’anni di carriera giornalistica. Ligure di Levanto, una laurea in legge a Genova, a 20 anni al ”Corriere Mercantile”, a 26 entra a ”La Stampa” e qui un direttore rigoroso come Alberto Ronchey decide che nonostante la giovanissima età, il ”Garimba” possa andare a fare il corrispondente da Mosca, un’esperienza che gli consentirà di diventare un esperto di politica internazionale. Quando torna in Italia è uno di quei giornalisti - ed erano pochi - che parlava con l’Avvocato, un privilegio che - sommato all’aspetto giovanile - negli anni Ottanta gli attira le invidie e le battutine salaci dei colleghi: ”Il Robert Redford di largo Chigi...”. Una passione smodata per l’attività fisica, Garimberti è uno che fa sport di tutti i tipi. Il calcetto, per esempio. Giocava di punta, era sgusciante anche se segnava poco e non sopportava il gioco falloso. Come quella volta che, ricevuto un takle un po’ deciso da parte di Mario Sconcerti, gli disse: ”Tu non verrai mai alla Stampa!”. Correva maratone, va in bici, ama il tennis, che gioca con personaggi come Nicola Pietrangeli e Lea Pericoli. Patito della carta stampata, nella stagione di grande libertà della ”Rai dei professori”, Garimberti nel 1993 diventa direttore del Tg2. Ci resta per un anno e la sua tendenza ad apparire spesso suscita critiche, ma poi sarà destinata a far tendenza, a cominciare da Enrico Mentana. Scriverà Bruno Vespa nel suo libro sulla storia della Rai: ”Memorabili i suoi fluviali collegamenti con Eugenio Scalfari”. Ed è in questa fase che rilascia una fiammeggiante intervista all’«Espresso». il 1994, Berlusconi ha appena vinto le elezioni e Garimberti racconta che molti giornalisti Rai ”fino a ieri tributari della Dc e del Psi, oggi si riciclano impudicamente verso i vincitori. Con un’operazione di camaleontismo davvero straordinaria: non li tollero e per quanto mi riguarda, li piglierò a calci nel sedere”. Quindici anni più tardi alcuni di quei giornalisti che Garimberti voleva sferzare, sono diventati personaggi potenti nella Rai che Paolo Garimberti è chiamato a presiedere» (Fabio Martini, ”La Stampa” 24/3/2009).