Alda Merini, ཿLa Gazzetta dello Sport 30/6/2006;, 30 giugno 2006
«Caro, mi sei caduto ai piedi come un figlio scontato che io non ho allevato ma che ho tanto compreso
«Caro, mi sei caduto ai piedi come un figlio scontato che io non ho allevato ma che ho tanto compreso. Vittorioso nel cuore quante vittorie amare ha dovuto saggiare. Ed eri figlio di tutti ero una madre tua e così ora mi sembri così stanco e sfinito. E ti vorrei rapito ancora dalla vita per colmarti di fiori e di giuste vittorie. In te tante memorie rivivono di fuori tu hai sollevato tutti i nostri dolori ti guardano sorridenti gli eventi dellla storia. Di te e della tua gioia avrem memoria» (la poesia scritta da Alda Merini per Pessotto, che aveva conosciuto durante un’incontro alla ”Gazzetta”).