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 2006  giugno 29 Giovedì calendario

DE PETRIS Loredana

DE PETRIS Loredana Roma 24 novembre 1957. Politico. Verde. Una degli otto senatori della maggioranza che il 28 giugno 2006 hanno firmato l’appello per il no alle missioni militari «a meno che il decreto non venga cambiato con un esplicito riferimento ad una exit strategy». «[...] parlamentare molto stimata, bionda, alta, capelli lunghi e fluenti, una signora che ama indossare eleganti linee morbide e che marcia nel Movimento antinuclearista e ambientalista fin dagli anni ’80. Cognata del sottosegretario Paolo Cento, si può dire che in questa legislatura ne ha preso il posto nelle battaglie estreme che non si confanno più ad un membro del governo. È cattolica e il suo “no” ai militari in Afghanistan “è anche un problema di coscienza”» (Claudia Fusani, “la Repubblica” 29/6/2006) • «Niente pelliccia. Per Loredana De Petris, senatrice del gruppo Verdi- Pdci, essere donna, e di sinistra, significa anche questo. E così per ben due volte si è trovata a dover “riprendere” la sua collega di gruppo, la senatrice Manuela Palermi. “Colpevole” di aver indossato l’oggetto del contendere. “Ma non erano cappotti interi — spiega De Petris, confermando l’indiscrezione che da qualche giorno circolava a Palazzo Madama —. In realtà una volta aveva un collo un po’ vistoso di pelliccia, e un’altra un giubbotto con un’imbottitura. Nessuna lite tra noi. Solo che a un certo punto non ho resistito e glielo ho detto: ‘Manuela, ma che ti sei messa addosso?’ E lei: ‘Ma sai, ce l’avevo da un po’...’. E che significa? Essere di sinistra vuol dire non contraddire mai certi valori”. Depetris non ne fa “una questione di perbenismo”, bensì “di stile. Certe cadute, da noi donne di sinistra, non sono ammesse. La pelliccia è simbolo del cattivo gusto. Purtroppo molte di noi le stanno indossando. Nomi? Tanti. Mi ricordo la fodera di un impermeabile della Finocchiaro...”. Palermi, però, minimizza: “Discussione con De Petris? Non ricordo. E poi io non possiedo pellicce, solo un paio di colli... Ma comunque non sono una che dice: guai a chi ne indossa una. Sono per la democrazia, io” [...]» (“Corriere della Sera” 14/11/2007).