Corriere della Sera 27/06/2006, pag.47 Riccardo Romani, 27 giugno 2006
«Ruota della giustizia» in Usa: il quiz fa arrestare 19 ricercati. Corriere della Sera 27 giugno 2006
«Ruota della giustizia» in Usa: il quiz fa arrestare 19 ricercati. Corriere della Sera 27 giugno 2006. New York. La prima versione americana di «Chi l’ha visto», ebbe un certo successo. La gente si incollava al video sperando di riconoscere una faccia familiare, qualche volta succedeva, il più delle volte no. Ogni tanto qualcuno lo ritrovavano sul serio: tipo il tizio che aveva finto la propria morte, per farsi beccare alle Bahamas in bermuda e con l’amante. Poi la gente aveva smesso di incollarsi, e gli ascolti si erano fatti più che normali. Ma questa invece è la nuova generazione di tv interattiva, e chissà che potenzialità nasconde; qui la gente non solo da casa partecipa e aiuta a risolvere i misteri, qui la svolta decisiva è che il telespettatore così facendo guadagna anche dei soldi. Un quiz realista che più realista non si può: «Wheel of justice». La ruota della giutizia. Funziona come la ruota della fortuna, solo che porta scalogna ai criminali in libertà. Se lo è inventato una giornalista di Cincinnati: un trionfo di ascolti. Lei si chiama Deborah Dixon, ha l’aspetto marziale da preside di scuola media e una bella passione per la propria città, che non è esattamente un posto di villeggiatura, essendo uno dei luoghi col più alto numero di furti e omicidi in America. Così Deborah una mattina è apparsa in tv con una ruota colorata: ad ogni spicchio corrisponde una cifra e la foto segnaletica di un criminale. Esempio? Cinquecento dollari per il rapinatore Lonnie Chenault, 43 anni, da tempo braccato dalla polizia. Oppure: 800 dollari per Darrell Varner, premio ambito perché trattasi di omicida pericoloso. La rete locale, il Channel 12 di Cincinnati, ha un’audience media di 45mila spettatori tra i quali evidentemente si nascondono parecchi aspiranti investigatori, perché nelle prime 20 settimane di show hanno catturato già 19 fuggitivi. Varner è finito nell’occhio di una pensionata che aveva preso il bus assieme a lui. Chenault invece si è visto in tv ed ha deciso di andarsi a costituire, solo per citare i casi più celebri, di una serie di arresti che ha prodotto 8000 dollari di premi tra il pubblico e molti sorrisi del locale sceriffo, Dwayne Wenninger, un uomo sull’orlo di una crisi di nervi, fino a che la bionda Deborah non inventato lo show del secolo. «Ciò che fanno con questo programma – dice – è semplicemente fantastico. Rendono la gente partecipe della vita della società e ci danno una mano decisiva. A volte i fuggitivi sono a portata di mano, ma senza una segnalazione sarebbe difficile se non impossibile rintracciarli». Il programma, che va in onda in fascia mattutina, si rivolge principalmente ad un pubblico di casalinghe e pensionati. Robert Thompson, professore di scienza della comunicazione della Syracuse University, trova in questo successo motivazioni di tipo narcisistico: «Mettiamo che una persona qualunque riesce a far catturare un omicida grazie alla sua segnalazione. Vince il premio ed è come se fosse parte dello show. La molla principale è sempre la stessa: 15 minuti di fama fanno gola a tutti». Per alcuni questa pratica non è altro che una versione moderna delle regole da vecchio West: le locandine appese nei saloon con la faccia del ladro di cavalli, la ricompensa per la cattura, vivo o morto, una cultura che continua ad affascinare una certa America. Lou Strigari, avvocato della difesa, non è entusiasta del sistema utilizzato dallo show: «E’ una prova di debolezza delle forze dell’ordine. Lo trovo brutto e imbarazzante. Ma è un’idea brillante. Ed è pure legale». Altre città stanno pensando di comprare il format per combattere il crimine. Alcune aziende propongono ora di mettere loro il premio in denaro in cambio di pubblicità. Esempio: il tale grande magazzino offre 1000 dollari per la cattura di tizio, che quel grande magazzino ha rapinato tre volte. E così via. Non sarà il vecchio West, ma un po’ ci assomiglia. E per la gioia dello sceriffo Wenninger la settimana scorsa un pericoloso spacciatore si è visto nella ruota e quando è si ritrovato addosso gli sguardi dei vicini ha deciso di costituirsi. Al comando di polizia ha comunque protestato perché, a suo modo di vedere, gli avevano abbinato un premio basso. Riccardo Romani