Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2006  giugno 28 Mercoledì calendario

POGGIOLINI Duilio

POGGIOLINI Duilio Roma 25 luglio 1929. Ex direttore generale della Sanità. Ex piduista iscritto con la tessera 2.247. Processato e condannato per corruzione. Lui e la moglie accettavano tangenti e regali dagli industriali del farmaco. In cambio assicuravano favori sulle procedure d’approvazione dei loro prodotti. Latitante da due mesi, Poggiolini viene arrestato il 23 settembre 93 in una clinica privata di Losanna dove era ricoverato con il falso nome di Giovanni Lini. Resta in carcere a Poggioreale per sette mesi. Una settimana dopo, nella villa della moglie Pierr Di Maria viene rinvenuto il famoso “tesoro Poggiolini”: una fortuna in gioielli, lingotti d’oro, monete rare, quadri, diamanti e 10 miliardi in titoli di Stato nascosti all’interno di un puff. Nella sentenza di primo grado del 21 luglio 2000, Poggiolini è condannato a una pena di sette anni e mezzo. Quattro anni per la moglie. Un’altra inchiesta riguardante una partita di sangue infetto finirà invece in prescrizione • «Miliardario superburocrate che trasformava lo sciroppo in oro e i giornali ribattezzavano il “re Mida della sanità”. Era ricco e viveva da tapino. Riempiva i forzieri di oro, quadri e gioielli, moltiplicava tra Italia e Svizzera i conti correnti e portava sempre lo stesso abito grigio, lo stesso cappotto liso. Psichiatri a convegno si sono scervellati sulla patologia di questo Paperone capace di godere solo per quello che Keynes chiamava “un fatto morboso e ripugnante”: l’amore per il denaro come possesso. I giudici non sono stati lì a indagare le vertiginose sottigliezze della psiche e l’hanno condannato a sette anni e mezzo, preferendo liquidare la sua come una “personalità criminale”» (Giancarlo Dotto, “L’espresso” 7/2/2002). «Ci sono immagini che ti perseguitano per la vita. Per Duilio Poggiolini questa immagine è il puff, quello dove lady Pierr Poggiolini un giorno d’estate 93 nascose Bot e Cct. Da allora, lui sarà quello con 15 miliardi nel puff. Anche per questo, la prima volta che dopo la scarcerazione si presentò in posta a incassare la pensione, i veri pensionati scatenarono una sommossa» (Luca Fazzo, “Il Venerdì” 8/2/2002) • «Per anni mi sono svegliato con il terrore di vedere il mio nome o la mio foto sui giornali. Io sono e resterò un mito negativo e in Italia i miti, una volta creati, non si cambiano più» (Giancarlo Dotto, “L’espresso” 7/2/2002).