Varie, 28 giugno 2006
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May Brian
• Londra (Gran Bretagna) 19 luglio 1947. Chitarrista. Dei Queen. «[...] dietro gli assoli memorabili di canzoni come We will rock you o I want it all e ad alcune delle melodie più belle dei Queen si cela un “Bachelor of Science” in fisica e matematica. Di più, un ricercatore mancato, già alle prese con un dottorato presso l’Imperiale College di Londra sulla rifrazione della luce da parte della polvere interstellare, che a metà degli anni ’70 interruppe dopo i primi successi della propria band. Per la precisione dopo l’uscita del terzo album, Sheer Heart Attack, il cui singolo Killer Queen raggiunse la seconda nelle classifiche inglesi e spalancò al gruppo capitanato da Freddy Mercury le porte di un successo mondiale (si stima che i Queen abbiano venduto a oggi tra i 100 e 150 milioni di dischi, mentre in Inghilterra sono secondi solo ai Beatles in quanto a “culto” popolare). Tra la carriera accademica e quella musicale Brian May scelse la seconda. Non prima di aver lasciato qualche traccia onorevole di sé, peraltro. Un breve intervento apparso sulla rivista Nature il 15 dicembre 1972, dal titolo MgI emission in the Night Sky Spectrum, porta la firma del chitarrista e di due suoi colleghi. Così come un articolo pubblicato nel 1974 sul Monthly Notes of the Royal Astronomical Society, dal titolo An Investigation of the Motion of Zodiacal Dust Particles (Radial Velocity Measurements on Fraunhofer Line profiles), ancora largamente citato. [...]» (Andrea Galli, “Avvenire” 28/6/2006).