Varie, 26 giugno 2006
PETRINI
PETRINI Carlo Monticiano (Siena) 29 marzo 1948. Ex calciatore. Col Milan vinse nel 69 la Coppa dei Campioni, ha giocato in A anche con Torino, Ternana, Roma, Verona, Bologna. Compaesano di Moggi, negli ultimi ha pubblicato molti libri in cui denuncia i mali del calcio, a cominciare da Nel fango del dio pallone (2000). «Il doping nel calcio c’è sempre stato e continua a esserci, anche se tutti lo negano. Quando giocavo io, negli anni ’60 e ’70, ci davano di tutto: cortisone, stimolanti, antitumorali, iniezioni di cui non sapevamo nulla ma che ci facevano correre molto più forte. Oggi si ammalano o muoiono quelli che si dopavano 15 o 20 anni fa: Giuliano Taccola, Bruno Beatrice, Andrea Fortunato, Nello Saltutti e tanti altri. Un ex dell’Avellino, Adriano Lombardi, ha la sclerosi laterale amiotrofica, la stessa di cui è morto l’ex del Genoa Gianluca Signorini. Io, che sono stato più fortunato, mi ritrovo quasi cieco per il cortisone. Altri si ammaleranno nei prossimi anni, purtroppo. E intanto nei campi di calcio si vedono giocatori sempre più paurosi, con gambe grosse come tronchi d’albero, che fanno 70 o 80 partite a stagione giocando due o tre volte alla settimana. Nelle farmacie dei club c’è di tutto: Gh, somatotrapine, nandrolone, ormoni, steroidi, perfino antidepressivi come il Samyr. Ai miei tempi per non risultare positivi i trucchi erano semplici: bastava tenere un po’ di urina ”pulita” in un sacchettino nelle tasche dell’accappatoio» (’L’espresso” 10/3/2005).