Vanni Cornero, La Stampa 19/6/2006, pagina 6., 19 giugno 2006
Vittorio Emanuele ha in banca non più di 70 milioni di euro, ma secondo la rivista Economy avrebbe oltre 450 milioni di euro variamente investiti in titoli in Svizzera e Usa
Vittorio Emanuele ha in banca non più di 70 milioni di euro, ma secondo la rivista Economy avrebbe oltre 450 milioni di euro variamente investiti in titoli in Svizzera e Usa. Poi c’è l’eredità contesa di Maria José, valutata 12 milioni di franchi svizzeri (un po’ meno di 7 milioni di euro). Poi ci sono i beni immobiliari: la villa Vesenaz, presso Ginevra, lo chalet di Gstaad, il castello di Merlinge, sempre in Svizzera, e la villa di Cavallo, in Corsica per un valore totale di oltre 40 milioni di euro. Da annoverare nelle rendite dei Savoia ci sono anche i quattro ordini di cui Vittorio Emanuele e Gran Maestro: il Supremo Ordine della Santissima Annunziata (20 iscritti); l’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (1700 iscritti); l’Ordine al merito di Savoia (800 iscritti); l’Ordine civile di Savoia (70 insigniti). All’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro ogni anno ciascun iscritto versa circa 200 euro. Le cifre da pagare per l’investitura nei gradi variano secondo l’importanza del titolo: 510 euro per una dama o un cavaliere, 625 per un cavaliere ufficiale, 920 per un commendatore, 1.530 per un grande ufficiale, oltre 2 mila per un cavaliere di Gran Croce. Il primo passaggio di carriera costa 150 euro, il secondo 330, il terzo e il quarto 625 euro ciascuno. Secondo Economy con le sole quote annuali si arriva a un giro d’affari di oltre mezzo milione di euro. Altri soldi Vittorio Emanuele li guadagna col suo lavoro di manager: per esempio negli anni Settanta con il conte Corrado Agusta vendette una flotta di elicotteri allo scià di Persia Reva Pahlavi.