Onda n.26 2006, Giorgio Giorgetti, 22 giugno 2006
«Bastano 50 anni per trasformare un oggetto comune in reperto storico». «Che cosa c’è di nuovo in Superquark? Soprattutto le notizie e le informazioni, un po’ come per il telegiornale», scherza Piero Angela, sottolineando che formula vincente non si cambia
«Bastano 50 anni per trasformare un oggetto comune in reperto storico». «Che cosa c’è di nuovo in Superquark? Soprattutto le notizie e le informazioni, un po’ come per il telegiornale», scherza Piero Angela, sottolineando che formula vincente non si cambia. Ma alla fine ammette: qualcosa di nuovo c’è davvero, soprattutto nelle rubriche. La prima è ”Museo del Novecento”: da un oggetto d’uso quotidiano dei nostri nonni è possibile ricavare la storia della rapida evoluzione tecnologica di questi anni. Davvero il Novecento è già archeologia? «Sì, e lo vedremo insieme. Nella prima puntata mostrerò un mastello per il bucato e vedremo che da lì alla moderna lavatrice c’è stato davvero un passo. Eppure, oggi chi mai userebbe mastelli di ferro come quelli di un tempo?». Una rubrica di curiosità, quindi? «No, sarebbe riduttivo. Piuttosto una rubirca che costringe a prendere coscienza di come l’evoluzione scientifica e tecnologica avanza sempre più spedita. E di come sia indispensabile prenderne coscienza per poterla ben utilizzare». Altre novità? «L’appuntamento con il professor Carlo Cannella, che quest’anno ci condurrà in un ”Viaggio di un boccone”: passo per passo, il percorso del cibo dalla bocca alla completa assimilazione. E inoltre si parlerà di alimentazione e di nutrimenti». C’è qualcosa che rimpiange del passato, di non avere più in trasmissione? «Sì, i cartoni animati di Bruno Bozzetto. Erano capaci di spiegare con fantasia argomenti per cui le parole non bastavano mai. Purtroppo, i costi per tali prodotti di grande artigianato sono diventati per noi proibitivi. stata davvero una grossa perdita». Giorgio Giorgetti