Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2006  giugno 21 Mercoledì calendario

Lozano Mario

• New York (Stati Uniti) 22 luglio 1969. Il marines che il 4 marzo 2005 a Bagdad con una raffica di mitra uccise Nicola Calipari e ferì Giuliana Sgrena • «[...] ”Ma io non avrei mai potuto intenzionalmente far male a qualcuno in quel modo [...] Mi basta vedere due che si prendono a botte per sentirmi male...”. [...] ha saputo del rinvio a giudizio da parte della magistratura italiana [...] Manhattan, dove ha sede il suo 69mo reggimento della guardia nazionale. E da allora è rimasto ”abbagliato”, secondo quanto riferiscono i suoi commilitoni, alcuni dei quali erano lì vicino quella notte di Bagdad. ”Abbagliato”? Sì, perché riteneva di essere stato scagionato dall’inchiesta condotta [...] dal generale di brigata Peter Vangjel. E forse anche perché pensava che le responsabilità, semmai, si sarebbero dovute cercare altrove: chi non aveva avvertito il posto di blocco dell’arrivo dell’auto del Sismi? Chi lo aveva lasciato solo sulla torretta di guardia del Humvee? Secondo alcni esperti di questioni diplomatico-militari intervistati dal quotidiano newyorkese Daily News, è improbabile che il governo americano permetta l’estradizione di Lozano. [...] cerca di promuovere una immagine di sé molto diversa da quella del ”rambo”. Come ”un padre che si è arruolato per rendere orgogliose le figlie”. Come un militare saggio, obbediente, apprezzato dai compagni che continuano a ritenerlo innocente. Come un uomo sinceramente dispiaciuto per la vicenda. Ma stranamente le sue confessioni sono di seconda mano: Lozano le affida al sergente Edwin Feliciano, pregandolo di riferirle - con tanto di virgolette - al Daily News. Un’ipotesi è che non voglia farsi vedere, riconoscere. Un’altra è che il Pentagono non voglia dargli l’autorizzazione a una intervista. [...]» (ar. zam., ”la Repubblica” 21/6/2006).