Eliana Di Caro, Nòva Il Sole-24 Ore 13-4-2006, 20 giugno 2006
Nòva Il Sole-24 Ore, 13-4-2006 SCARPE E TAPPI DI SERIE Oggi le scarpe cucite a mano sono preziose e ricercate
Nòva Il Sole-24 Ore, 13-4-2006 SCARPE E TAPPI DI SERIE Oggi le scarpe cucite a mano sono preziose e ricercate. Un tempo non c’era scelta, si facevano solo artigianalmente, e certo non si perdeva tempo in rifiniture accurate. Anzi, la fatica e la ripetitività del lavoro finivano per dar luogo a un prodotto mediocre. Fino a quando Jan Ernst Matzeliger, dopo l’ennesimo paio di scarpe assemblate a mano, non ideò un sistema meccanico che forniva ottime paia. Quella di Matzeliger è una tipica storia da sogno americano nella versione più romantica: un ragazzo intraprendente, figlio di emigrati, che comincia dal basso, si fa da solo e riesce a conquistare il successo. Nato nel 1852 a Paramaribo, nel Suriname, si trasferisce con i genitori negli Stati Uniti. Impara l’inglese (viene dalla parte olandese dell’ex colonia) e inizia a lavorare come apprendista in una fabbrica di scarpe. un momento in cui le scarpe già si tagliano e modellano con dei macchinari, ma le fasi finali di incollatura e cucitura delle diverse parti - lavoro lungo e noioso quanto delicato - si eseguono a mano. Matzeliger si dedica alla costruzione di uno strumento che tiene ferma la scarpa nello stampo, ne afferra la pelle fissandola sul bordo, e la "consegna" pronta per l’uso. Ma la cosa più importante è che ogni giorno si producono fino a 700 paia di scarpe contro i 50 fatti a mano. Il successo dell’invenzione di Matzeliger è travolgente. Tutte le industrie nel giro di poco tempo se ne dotano. Quanto a lui, fa appena in tempo a rendersi conto del valore della sua creatura: muore a 37 anni, e un francobollo lo ricorderà. Negli stessi anni, William Painter regala al mondo un oggetto ormai insostituibile, che garantisce alle bottiglie di birra, Coca-cola, aranciata e via dicendo di mantenersi intatte e ben gassate. il tappo a corona. Anche Painter, irlandese del 1838, va negli Stati Uniti in cerca di fortuna. Colleziona la bellezza di 80 brevetti, ma nessuno foriero di fama e quattrini. Nei pub e nei locali, intanto, si diffondono sempre di più le bevande gassate. Piacciono, ma non si possono comprare e tenere a casa perché i tappi - in metallo, sughero o porcellana - non garantiscono l’integrità della bevanda, anzi, in qualche caso finiscono per renderla imbevibile. Così Painter crea un tappo di metallo circolare, rivestito con una sottile copertura di sughero (oggi è un velo in plastica) e dai bordi ondulati. Aderisce in modo perfetto all’orlo della bottiglia. E poi costa poco e assicura una chiusura ermetica. Una svolta epocale. Completata, poco più tardi, dall’invenzione dell’apri-bottiglia: Painter ha fornito un pacchetto completo. Ce ne ricorderemo, bevendo la prossima birra. Eliana Di Caro Quale delle due invenzioni è stata brevettata prima? Risposta: macchina per scarpe (1883); tappo a corona (1894)