Eliana Di Caro, Nòva Il Sole-24 Ore 16-3-2006, 20 giugno 2006
Nòva Il Sole-24 Ore, 16-3-2006 CRUCIVERBA E BASKET, QUANDO IL GIOCO SU COMMISSIONE I ricordi d’infanzia di James Naismith e Arthur Winne furono propizi per le rispettive - e oggi irrinunciabili - invenzioni: la pallacanestro e i cruciverba
Nòva Il Sole-24 Ore, 16-3-2006 CRUCIVERBA E BASKET, QUANDO IL GIOCO SU COMMISSIONE I ricordi d’infanzia di James Naismith e Arthur Winne furono propizi per le rispettive - e oggi irrinunciabili - invenzioni: la pallacanestro e i cruciverba. Naismith è un ragazzone canadese, atleticamente dotato, protagonista indiscusso delle attività sportive all’Università di Montreal, dove si laurea in Filosofia. Completati gli studi in teologia al Presbiterian College, entra in contatto con la Young Men’s Christian Association (Ymca), comincia a insegnare in uno dei suoi istituti e a organizzarne le discipline sportive. Ci riesce così bene che gli viene chiesto di ideare un nuovo gioco che si possa svolgere al chiuso. Servirebbe per mantenere in forma i ragazzi nei mesi invernali, a cavallo delle stagioni del football e del baseball. James allora si ricorda di quando, da piccolo, si divertiva con gli amici usando un pallone e cesti di vimini per le pesche, cercando di fare centro. Detto fatto: divide la sua classe di 18 studenti in due squadre di nove. Ciascuna ha un play, due guardie, tre pivot, due ali e un libero. Tutti lottano per un unico obiettivo: buttare la palla dentro. Un successo. Il nuovo gioco si diffonde, di lì a poco compare il canestro con il bordo in metallo e il tabellone dietro, come lo conosciamo noi. E presto dal ginnasio dell’Ymca il basketball approda nelle diverse scuole degli Stati Uniti. Di lì a sette anni è di scena la prima competizione intercollegiale, poi nasce la Lega nazionale di basket, antesignana della mitica Nba (National Basketball Association). Oggi pare siano trecento milioni le persone che si dilettano sul rettangolo di gioco. Altrettanto amato e praticato è un altro game, che sollecita non muscoli e fiato ma conoscenze accumulate nel tempo e capacità mnemoniche. C’è chi vi si dedica in solitudine e chi si diverte coinvolgendo altre persone. A tutti, in ogni caso, è capitato almeno una volta nella vita di misurarsi con le parole crociate. Figlie dell’estro di Arthur Winne, un inglese emigrato in America che lavora al «New York World». Tutto nasce dalla richiesta del suo direttore: a un certo punto, gli affida l’incarico di inventare un nuovo gioco per la sezione "Fun" della domenica. A Winne tornano in mente le griglie di Magic Squares, un puzzle costruito con le parole. Da bambino lo faceva impazzire. Così prova a immaginarne una versione più grande e complessa, senza i quadrati neri sparsi qua e là, con delle indicazioni abbastanza semplici. Funziona. Viene pubblicata, i lettori vanno in brodo di giuggiole al punto che immediatamente le altre testate cominciano a ospitare cruciverba. Facile immaginare a quale velocità si crei una vera e propria moda, che esce dai confini degli States, affinandosi e diventando sempre più sofisticata. Quel che si dice un gioco globale, ben prima dell’avvento della globalizzazione. Eliana Di Caro Quale delle due invenzioni è stata brevettata prima? Basket: 1892; cruciverba: 1913