Varie, 20 giugno 2006
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Gherardini Maurizio
• Forlì 22 settembre 1955. Manager. Sportivo. Vicepresidente dei Toronto Raptors (basket, Nba). Ex giocatore della Libertas Forlì dal 1971 al 1975, per poi diventare assistente allenatore e responsabile del settore giovanile, dal 1975 al 1982. A Forlì, nella massima serie, è stato infine general manager dal 1983 al 1992. Di quell’anno il passaggio alla Pallacanestro Treviso, con cui ha conquistato 3 Scudetti (1997 - 2002 - 2003), 7 Coppe Italia (1993 - 1994 - 1995 - 2000 - 2003 - 2004 - 2005), 3 Supercoppa Italiana (1997 - 2001 - 2002), 2 Coppa Saporta-Eurocup (1995 - 1999), 4 Final Four Eurolega (1993 - 1998 - 2002 - 2003). Membro della Commissione Sportiva FIBA dal 1998 al 2000, membro del Board Eurolega dal 2001, votato dirigente dell’anno 2001 da Gazzetta dello Sport e si è aggiudicato l’oscar del basket ”Pietro Reverberi” 2003 e l’oscar ”GIBA 2004”. «[...] C’è chi sussurra che lo sbarco sul pianeta dell’eccellenza cestistica, primo manager non americano della Nba, sia funzionale a diventare commissioner dell’Eurolega: si vedrà. [...] Destinazione Canada, allora, partendo dalla Banca Commerciale di Forlì, crescendo con il basket del boom, vedendo le illusioni degli anni 90, approdando infine a Treviso: ”Se non ci fosse stata l’opportunità dei Benetton, non sarei qui”. Troppo modesto: Maurizio ci ha messo del suo per conquistare la fiducia del padrone con la sua dote migliore, l’operosità silenziosa. Eppure, Gherardini ha rischiato di non decollare mai. ” vero” ridacchia scoperchiando un passato che si riconduce alla stagione del buon bancario ”e a un posto difficile da mollare”. La partenza, poi, era stata addirittura un’altra: ”Volevo fare il giornalista sportivo, io sono patito di motori; ma mi sono buttato su giurisprudenza; quindi ho studiato negli Usa, sono tornato e mi sono piazzato alla Comit, ufficio estero. A Forlì aiutavo la società, finché, prima come viceallenatore poi come manager, mi sono fatto le ossa”. Quando Treviso lo chiamò, dovette dedicarsi ”full time” al basket: ”Non fu facile decidere. All’epoca Forlì era di Giorgio Corbelli e io avevo un accordo sancito da una stretta di mano. Gli dissi: ’Se vuoi, rimango’. E lui: ’Credo alle strette di mano, ma sei libero di tentare’. Andai”. Che il ”Ghera” abbia l’occhio lungo lo sanno tutti, adesso. Ma già ai tempi ci vedeva bene: ”Ho ancora nel cassetto il precontratto firmato da Mike D’Antoni: sarebbe venuto a Forlì. Mi ha rovinato il famoso scudetto di Milano a Livorno, nel 1989: l’Olimpia lo confermò”. Però Mike l’ha avuto dopo, a Treviso: due scudetti, coppe varie e il lancio nella Nba. C’è anche il suo volto nella striscia fotografica ininterrotta con la quale ha tappezzato l’ufficio [...] ” la cosa alla quale tengo di più [...]” [...]» (Flavio Vanetti, ”Corriere della Sera” 20/6/2006).