Il Giornale 17/06/2006, pag.14 Stefano Lorenzetto, 17 giugno 2006
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Il Giornale, sabato 17 giugno 2006. Non capisco. Perché tutto questo giubilo per la vittoria dell’Italia contro il Ghana nella partita d’esordio dei Mondiali di calcio? In parte è come se avessimo giocato contro noi stessi
Il Giornale, sabato 17 giugno 2006. Non capisco. Perché tutto questo giubilo per la vittoria dell’Italia contro il Ghana nella partita d’esordio dei Mondiali di calcio? In parte è come se avessimo giocato contro noi stessi. Dopo i senegalesi, i ghanesi sono per consistenza numerica la seconda etnia dell’Africa nera residente nel nostro Paese (al 31 dicembre 2004, ultimo censimento Istat disponibile). Come mi ha spiegato il professor Antonio Golini, professore di demografia alla Sapienza di Roma, fino al 2020 le nazioni che s’affacciano sul Mediterraneo saranno invase da 128 milioni di africani provenienti da quella fascia subsahariana. In pratica sarà invasa l’Italia, perché gli immigrati, che io sappia, non sbarcano né in Costa Azzurra né in Croazia e quelli che s’avventurano sulle coste iberiche attraversando lo Stretto di Gibilterra finiscono affogati in mare o mitragliati dalla Guardia civil, più guardia che civil (Anna Cataldi, ambasciatrice di pace dell’Onu, mi ha raccontato che il suo amico Sebastião Salgado, il celebre fotografo brasiliano, è rimasto scioccato dalla brutalità con cui i militari spagnoli trattano gli africani che tentano di superare il cosiddetto ”muro di Melilla”, soprattutto se messa a confronto con l’umanità che ha invece osservato nelle forze dell’ordine italiane mentre realizzava un grande reportage sulle migrazioni). Il tasso di fecondità si sta abbassando in tutto il mondo, tranne che nell’Africa nera, dove ha raggiunto il 3 per cento annuo, il più alto che sia mai stato registrato sul pianeta. Il tasso di fecondità in Italia è dell’1,33. Significa che 100 coppie, cioè 200 genitori, mettono al mondo 133 figli. Napoli è meno feconda della Svezia. Tutte le regioni del Sud in sette anni hanno avuto un decremento del tasso di fecondità: Calabria ”18,5; Molise e Basilicata ”12,3; Sicilia ”11,8; Puglia ”11,1; Campania ”8,9; Sardegna ”7,8. Al Nord tutte le regioni registrano un incremento. Ovvio, è lì che cercano lavoro i prolifici immigrati. "Gli italiani d’origine italiana sono a rischio d’estinzione", ha concluso il professor Golini. Quindi, anche la Nazionale italiana, in una prospettiva non troppo remota, sarà formata da giocatori ghanesi, e non solo ghanesi. C’è voluto un trentenne venuto da Accra, la capitale del Ghana, per mostrare agli scalpellini della mia terra come si estrae il breccia pernice dal monte Pastello, un marmo col quale sono stati foderati gli interni della Trump Tower di New York. Nella ditta dove ha trovato lavoro, Christian Cudyoe da manovale è diventato responsabile del cantiere. A un certo punto s’era licenziato per ritornare nel suo Paese, dove la moglie stava per partorire la primogenita. Il titolare dell’azienda ha fatto di tutto, ha messo di mezzo l’ambasciata italiana ad Accra e dopo sei mesi Cudyoe è tornato con la famiglia: subito riassunto. Dalla Val Taleggio alla Bassa emiliana non c’è caseificio dove non conoscano il dottor Mohammed Hassan, laureato in agraria all’Università di Piacenza, che insegna a tutti come si fanno i formaggi. diventato direttore di produzione – 100 dipendenti (italiani) ai suoi ordini – al caseificio Stabiumi di Azzano Mella (Brescia), uno dei più grossi marchi del Grana padano. E ogni mese lo aspettano a Brighton, in Inghilterra, per affidare a lui, un africano, la lavorazione del formaggio tipico delle terre bagnate dal Po. Quando lavoravo in un quotidiano di provincia, *L’Unità* dedicò mezza pagina a certi titoli sgargianti che uscivano nelle pagine di cui era caposervizio. Ne ricordo uno: "Il nostro Ghana padano". Sono passati 15 anni. Penso che presto diventerà una Dop. MANIFESTO: NON SA SCRIVERE. Rossana Rossanda, madonna pellegrina del *Manifesto*, lunedì viene pizzicata sul *Corriere della Sera* dal vicedirettore Pierluigi Battista per via delle "asfissianti pressioni che lei, in sintonia con le richieste sovietiche, si prese l’onere di esercitare su Giangiacomo Feltrinelli per dissuaderlo con militante insistenza dalla pubblicazione del *Dottor Zivago* di Pasternak". Martedì la Rossanda manda una lettera di rettifica e Battista, prove alla mano, la sbugiarda un’altra volta. Mercoledì la Rossanda replica di nuovo e Battista ci mette un rivetto. Inchiodata. In attesa di una sempre possibile terza puntata, vale la pena di soffermarsi sulla scrittura dell’ex parlamentare del Pci. "La lettera a Mario Alicata che Pierluigi Battista ricorda sul *Corriere* di ieri, viene dalle mie carte". Virgola tra soggetto e predicato. " stata scritta un mese dopo l’uscita de il ”Dottor Zivago”". Il titolo italiano del romanzo è *Il dottor Zivago*, quindi o la Rossanda non conosce l’uso delle preposizioni articolate o non conosce l’uso delle virgolette. "Sia il libro sia la clamorosa presentazione che Giangiacomo Feltrinelli ne fece al Continental di Milano per ”dare una lezione all’Unione Sovietica”, aveva suscitato malumori alle Botteghe Oscure". Altra virgola tra soggetto e predicato verbale (e tralasciamo la mancata concordanza del verbo, al singolare, col plurale dei due soggetti: inelegante, ma può starci). "Il giudizio che ne dò". Accento sbagliato: non va. "L’ho protetto come potevo dai non molti pericoli che correva nel Pci". Non molti: dunque pochi. Allora che bisogno aveva d’essere protetto? "Mi rincresce di dover chiedere la pubblicazione di questa coda". Sì, alla vaccinara. Non per nulla Rossana Rossanda sarà tra i finalisti a Roma del premio Strega (impressionante la somiglianza con quella di Biancaneve). Anzi, si vocifera che il 6 luglio riuscirà pure a vincerlo. Dovrebbero farglielo consegnare dal ministro Antonio Di Pietro. Stefano Lorenzetto