Corriere della Sera 18/06/2006, pag.27 Sergio Romano, 18 giugno 2006
Le origini. Corriere della Sera 18 giugno 2006. Caro Romano, in una risposta lei scrisse che i Protocolli dei savi di Sion sono un falso costruito della polizia zarista, ai primi del Novecento per giustificare la politica contro gli ebrei dell’Impero russo
Le origini. Corriere della Sera 18 giugno 2006. Caro Romano, in una risposta lei scrisse che i Protocolli dei savi di Sion sono un falso costruito della polizia zarista, ai primi del Novecento per giustificare la politica contro gli ebrei dell’Impero russo. Mentre Bernard- Henri Lévy, scrivendo sul Corriere a proposito del «Codice Da Vinci », dice che il «Priorato di Sion» risale al secondo dopoguerra per iniziativa di nostalgici di Vichy. Sono due cose diverse o diversi nomi della stessa cosa? Rita Cautelami - Varese Del Priorato di Sion si cominciò a parlare nel 1956. Ma secondo una tesi alquanto fantasiosa, risalirebbe alla prima Crociata e sarebbe stato istituito da Goffredo di Buglione che fece costruire in quegli anni un’abbazia sul monte Sion, nei pressi di Gerusalemme. Nelle intenzioni del fondatore avrebbe dovuto difendere la dinastia dei re Merovingi e promuoverne il ritorno sul trono di Francia. Da allora la sua storia si sarebbe intrecciata con l’ordine dei templari, ma in tempi moderni sarebbe diventato soprattutto un’associazione di nostalgici ed eccentrici, di cui avrebbero assunto la presidenza, forse per una sorta di capriccio intellettuale, persino uomini illustri come Victor Hugo, Claude Debussy e Jean Cocteau. Insomma, un eccellente brogliaccio per il prossimo romanzo storico- esoterico. Sergio Romano