Varie, 18 giugno 2006
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Epstein Barbara
• Boston (Stati Uniti) 30 agosto 1928, New York (Stati Uniti) 16 giugno 2006. «Fondatore e co-direttore della New York Review of Books, editore della prima edizione americana del Diario di Anna Frank e protagonista indiscussa di oltre quaranta anni di vita letteraria americana [...] Robert Silvers, che da molti anni la affiancava alla guida della Review of Books, l’ha ricordata con queste parole: “Barbara ha lasciato la sua impronta su tutti gli scritti che pubblicava, da quelli di Gore Vidal fino a Joyce Carol Oates, si distingueva per la determinazione a rispettare gli standard di critica più alti, non si accontentava mai della mediocrità di un articolo che avrebbe dovuto essere pubblicato sulle nostre pagine”. Nata a Boston, la Epstein fondò la rivista proprio con Silvers, Robert Lowell e l’allora marito Jason Epstein durante il lungo sciopero che nel 1963 impedì l’uscita della Book Review del New York Times offrendo un’unica occasione di mercato. Nel primo numero del magazine vennero pubblicati scritti di autori come Norman Mailer, W.H. Auden e Mary McCarthy. Molti altri seguirono. Fu un periodo d’oro nel quale, ricorda Silvers, “tutti scrivevano per noi in tempi brevi, anche solo tre settimane, e non chiedevano di essere pagati” pur di condividere un’impresa che faceva discutere, attirava l’interesse dell’America letteraria. Ancora prima di fondare la New York Review of Books Barbara Epstein, quando lavorava alla casa editrice Doubleday, promosse ed ottenne nel 1952 di dare alle stampe quello che sarebbe diventato il Diario di Anna Frank con il titolo Diario di una giovane ragazza. Da quella pubblicazione nacque l’amicizia con Otto Frank, padre della ragazza ebrea di Amsterdam deportata dai nazisti e morta nel campo di sterminio di Bergen Belsen. Uno dei tanti autori che ha iniziato la sua carriera grazie alla Epstein, Luc Sante, l’ha voluta ricordare per una delle sue qualità: “Riusciva a trasformare un articolo apportando cambiamenti davvero minimi, si trattava di un talento raro e straordinario ovvero l’abilità di vedere le potenzialità contenute del testo”. Fino all’ultimo ogni articolo della Book Review è stato controllato dalla Epstein e da Silvers [...]» (Maurizio Molinari, “La Stampa” 18/6/2006).