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 2006  giugno 17 Sabato calendario

Corriere della Sera, sabato 17 giugno "Professor Vattimo, un filosofo può seguire un Mondiale di calcio?"

Corriere della Sera, sabato 17 giugno "Professor Vattimo, un filosofo può seguire un Mondiale di calcio?". "Nel mio caso sì, abbastanza... Gadamer mi raccontò che Heidegger seguiva molto calcio in tv, e Levinas, di cui fui ospite a Parigi, aveva un enorme televisore per guardare le partite. Con dei precedenti così autorevoli, uno non può mica vergognarsi". Ma dove siamo, su Scherzi a parte? No, siamo sul manifesto di ieri, un giornale che della serietà ha fatto la sua bandiera. Andrea De Benedetti, l’intervistatore, in effetti vuol essere serissimo, e snocciola argomenti scottanti. Ora c’è Calciopoli, e se alcuni a sinistra invitano a tifare contro l’Italia, come reagisce un maestro del pensiero? Vattimo ricorre al relativismo e si dichiara "ambivalente". Ma la filosofia, in particolare l’epicureismo, soccorre anche nel caso di Calciopoli: se la politica è così deludente "non rimane che discutere di calcio", come prescrivono evidentemente gli epicurei. Poi sulla questione morale è il caso di appellarsi ai sofisti: "Come dicevano i sofisti: quando si va a teatro è meglio lasciarsi ingannare che non lasciarsi ingannare. Ma quando è troppo è troppo" ( la chiosa è dei sofisti o di Vattimo?). L’intervistatore insiste: il cambio di Totti con Camoranesi ad opera di Lippi "si può considerare una forma di pensiero debole?". Incalzato sul suo stesso terreno, Vattimo è un po’ confuso: "No, non mi sembra" , risponde. E decide di superare la primitiva ambivalenza: meglio che l’Italia non vinca i Mondiali "per ragioni etiche". A questo punto il lettore s’intenerisce per Vattimo, protagonista di audaci battaglie per i diritti, colto in fallo di reazione vicino alla rete. Ma che guardi sereno le partite, tifi per chi gli pare, augurandosi, come facciamo tutti, che, lontano dai televisori, la giustizia, per ragioni non solo etiche, segua il suo corso. Elisabetta Rasy