Il Messaggero 14/06/2006, pag.39 Aldo De Luca, 14 giugno 2006
Il parrucchiere dei giallorossi: «Ilary gli ha detto che è ancora più bello». Il Messaggero 14 giugno 2006
Il parrucchiere dei giallorossi: «Ilary gli ha detto che è ancora più bello». Il Messaggero 14 giugno 2006. «Ho cominciato a tagliare che erano quasi le sei del pomeriggio. Ho finito dopo un’oretta». Accidenti, quanto tempo... «Bè, ho fatto le cose con calma e per bene. Prima li ho accorciati un bel po’ e mi sono fermato: vanno bene così, Francè? E lui: No, di più. Ho tagliato ancora, ho tagliato tanto... Mi sono rifermato, e lui: di più! Li vojo cortissimi. Allora io: mica li vorrai a zero, no? A zero no, ma quasi... mi ha risposto. E io l’ho accontentato». E’ soddisfatto Totti? «Moltissimo. Anche a Ilary è piaciuto molto il nuovo look. E’ stata la prima a vederlo. Appena ho finito, lui le ha telefonato con una videochiamata. Tesò ti piaccio? Le ha chiesto». E Ilary? «Francè sei bellissimo! Sei più bello di prima».Decidere di «raparsi» non è stata una idea che gli è venuta svegliandosi un mattino sotto il cielo di Germania. Al contrario, l’aveva pensata da un pezzo. Ma non l’aveva rivelato a nessuno: solo Luciano Bellotti sapeva. «Me l’aveva detto un paio di mesi fa: quando vado ai mondiali la prima partita voglio i capelli corti corti. Il giorno della partita ti chiamo, tu vieni e me rapi... mi disse. E io: non te preoccupà, contaci». Ma Totti due mesi fa ancora non era sicuro di fare i mondiali... «Era sicuro, era sicuro... sapeva che ce l’avrebbe fatta, non ha mai dubitato che sarebbe stato convocato in nazionale. E io ero sicuro come lui», dice orgoglioso il Bellotti. Un piano dunque, studiato a tavolino: per fare una sorpresona, per dare un taglio al passato, per ricominciare, alla Totti: che al contrario di Sansone ha voluto dimostrare che sarà più forte così, senza capelli. «E poi sta pure meglio, è anche più bello, sò d’accordo co’ Ilary», commenta il suo barbiere e amico Luciano. Lunedì sera ha visto la partita dell’Italia in tribuna, con i genitori di Totti, Enzo e Fiorella. Ieri mattina prima di far ritorno a Roma, è passato a salutare Francesco: gli altri si stavano allenando, lui no. «Doveva farsi una lastra dopo la botta presa, ma per fortuna è andata bene, non s’è fatto niente», dice con un sospiro di sollievo. In serata è decollato da Dusseldorf, alle 19,30 era sulla pista del Leonardo da Vinci. E da oggi di nuovo a lavoro. Alla Montagnola, da Caos, il salone di parrucchiere unisex che manda avanti insieme con il socio Giorgio Lavorato. E dove una parete è riservata ai ricordi fotografici della sua Roma, dove Totti domina. «Lo conosco da ragazzino, giocava già a pallone e veniva già da me a tagliarsi i capelli. Quando serve vado a Trigoria e anche a casa sua. Lui chiama io vado, jè voglio troppo bene a Francesco...». Una curiosità tricologica dei capelli di Totti: biondo chiaro, tendenzialmente fini e leggermente mossi dietro. Non a caso quando li portava lunghi, Luciano gli faceva un leggero stiraggio. Che da lunedì scorso non serve più. Ma lo scalpo di Totti dov’è finito? Inutile chiederlo a Luciano Bellotti. Non lo confesserà mai. Aldo De Luca