Libero 11/06/2006, pag.2 Paolo Emilio Russo, 11 giugno 2006
Berlusconi si fa il suo Air Force One. Libero 11 giugno 2006. L’idea gli frullava in testa da tempo, almeno da quando aveva assistito all’atterraggio dell’Air Force One con a bordo George W
Berlusconi si fa il suo Air Force One. Libero 11 giugno 2006. L’idea gli frullava in testa da tempo, almeno da quando aveva assistito all’atterraggio dell’Air Force One con a bordo George W. Bush. Bello, il Boeing. Quello del presidente americano è un esemplare unico, un 747 modificato. Ma gli altri, almeno 30 capi di Stato, si son già fatti il 737 Bbj, il Boeing business jet. Settantacinque metri quadrati di cabina con tutte le comodità, dalla doccia al letto matrimoniale. Nello stesso spazio in cui, sui voli di linea, siedono 400 persone, c’è un vero e proprio appartamento volante: armadi porta abiti, cucina, divani angolari e telefoni satellitari, il tutto rifinito con mobili di prestigio e qualche doratura qua e là, come per esempio nella toilette. Poteva, Silvio Berlusconi, non desiderare un oggettino così? Sarà che non c’è confronto con l’Airbus Cj con su scritto ”Repubblica italiana”, quello a disposizione della presidenza del Consiglio, che ha utilizzato per gli spostamenti transoceanici negli ultimi cinque anni. Sarà che questo, almeno questo, il nuovo inquilino di Palazzo Chigi Romano Prodi non potrà mai permetterselo, fatto sta che il Cavaliere ha messo mano al portafogli. L’annuncio l’ha fatto martedì sera davanti ai deputati di Forza Italia. «Ho pensato di farmi un Boeing, lo stanno realizzando apposta per me, per la mia protezione». Un regalino caro visto che, al netto delle personalizzazioni, un 737 Bbj costa 33 milioni di euro. «Avrebbe un costo elevato per le casse pubbliche», ha ammesso, «l’ho preso proprio per venire incontro alle necessità di risparmio del governo...». Premier o non premier, Berlusconi resta pur sempre uno degli uomini più ricchi del mondo. Eppoi il suo nuovo aereo è più di un semplice jet, è un bolide dei cieli a cinque stelle. Sul mercato dal 1996, data in cui Boeing e General Electric hanno lanciato il progetto, può viaggiare 14 ore di fila senza scali, e può essere personalizzato fin nei dettagli: colori, pelle per i divani e le poltrone, sedili e anche finiture per la rubinetteria della cucina. Basta chiedere e nell’appartamento volante si può mettere di tutto. Più stanze si vogliono, ovviamente, meno posto c’è per gli ospiti: si va da un minimo di otto a un massimo di venticinque. Due piloti ed una hostess hanno un letto ciascuno. Per il mercato italiano la Boeing si affida alla consulenza del designer Giugiaro. Che può intervenire anche sull’esterno. La fusoliera di 33,6 metri (di un 737-700), le ali e il carrello (di un 737-800), vengono consegnate dalla casa tinteggiate di bianco. Il proprietario, poi, può scriverci sopra ciò che desidera. O, magari, stamparci sopra un simbolo, il Biscione per esempio. Il velivolo ha una autonomia di 11.482 km grazie ad un serbatoio di 40,530 litri, raggiunge velocità massima di 871 km/h e i 12.497 metri di altitudine. Quando l’idea di trasformare un aereo merci in un jet di lusso è stata lanciata, Boeing business jet era pronta a produrre sei velivoli all’anno. Al momento girano per i cieli del globo 86 aerei gemelli di quello che vuole l’ex premier, sedici sono in costruzione. Quarantatrè appartengono ad imprenditori (la metà mediorientali) che li utilizzano per i loro viaggi, quaranta sono stati ordinati da Capi di Stato. Berlusconi, che attualmente utilizza il suo Falcon, è un po’ tutti e due. Certo, il Bbj costa: tra carburante e manutenzione circa 2000 euro per ora di volo. Per piloti (200mila euro), assicurazione (poco meno) e costi fissi, si spendono 8 milioni di euro l’anno. Sempre meno di un aereo più piccolo e meno sofisticato, sottolinea la Boeing nel suo sito. Eppoi vuoi mettere col Professore, che ha promesso di usare tutte le volte che può gli aerei di linea? Paolo Emilio Russo