Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2006  giugno 12 Lunedì calendario

Il capo e 5 «bravi ragazzi» Ecco la banda dello stupro. Corriere della Sera 12 giugno 2006. Pescara

Il capo e 5 «bravi ragazzi» Ecco la banda dello stupro. Corriere della Sera 12 giugno 2006. Pescara. L’ una e 45 di venerdì notte, mezz’ ora prima dello stupro. Alessio Di Girolamo, 22 anni, s’ incontra con suo padre, Pietro, che ha da poco chiuso il ristorante: «Ciao papà, tutto bene, dammi qualche soldo perché sono qui a Pescara con 5-6 amici e ci facciamo il giro dei locali...». Cinque, sei... Eccolo, il «branco»: Alessio era il capo e gli altri obbedivano, lui è in carcere ma anche i complici molto presto ci finiranno. La polizia è sulle loro tracce, c’ è una telecamera che forse ha ripreso tutto, ci sono parecchie testimonianze e poi i riscontri dei telefonini, uno dei sospettati è già sparito da casa, da due giorni non si fa trovare. Alcol, cocaina, soldi facili, piccoli furti, pistole-giocattolo per rapinare le nigeriane sul litorale, petardi lanciati per divertimento o per noia nei bagni delle scuole. Un quadro di squallore che proprio non t’ aspetti, in questa beata provincia abruzzese, paesoni ben curati, come Pianella, Spoltore, Cepagatti, tanto ordine e buona cucina. Eppure adesso i commercianti di Pescara Vecchia invocano le ronde e un rapporto dell’ assessorato regionale alla sanità indica un aumento dei consumatori abituali di cocaina tra i giovani. Il prefetto Giuliano Lalli presiederà stamane un Comitato straordinario per l’ ordine e la sicurezza. Tutti «bravi ragazzi», tutti figli di famiglie normali, genitori che lavorano, case di proprietà, balconcini fioriti, ma poi Alessio, così ebbro e fanatico, venerdì notte decide di punire la ragazza che aveva rifiutato la sua corte al pub «Bukowsky», la trascina con i suoi compari in un angolino buio della città vecchia e abusa di lei con furia cieca. Bravi ragazzi, già... Niente politica, solo play-station, palestra, discoteca, lampade abbronzanti, corse con le moto e auto sfasciate. Alessio è il capo perché è anche quello più grande e con più carisma, quello che si vanta di avere successo con le ragazze, quello con lo scooterone che dice di essere l’ amico degli zingari, gli zingari che gli passano la coca: quando l’ hanno arrestato, sabato mattina, lui con una faccia da schiaffi ha detto tranquillo al vicequestore della Squadra Mobile, Pierfrancesco Muriana, che all’ ora dello stupro stava da un’ altra parte, abbracciato alla sua fidanzatina di Spoltore, comune a 15 chilometri da Pescara. Ma la ragazza, mostrando un certo orgoglio, ieri l’ ha smentito, frantumandogli l’ alibi: «Non è vero, lui alle due se n’ era già andato da me». E poi c’ è il riconoscimento personale fatto dalla vittima (che non ricorda però le altre facce) ma soprattutto - scommettono in Questura - lo inchioderà l’ esame del Dna. Oggi, per lui, ci sarà l’ interrogatorio di garanzia e dovrà rispondere alle domande del pm Giampiero Di Florio. Forse finalmente si convincerà a fare i nomi dei complici. Il padre di Alessio, Pietro, titolare del ristorante più famoso di Pianella, ha parlato ieri al telefono con la mamma della donna, le ha chiesto scusa piangendo. Anche il maresciallo del paese, Francesco Decembrotto, ormai non ricorda più le volte in cui prese da parte il ragazzo raccomandandogli di smetterla con la droga e con le «bravate», con i furti e le spacconate. Ma purtroppo non è servito. Il fascicolo di Alessio, invece, si è gonfiato, come un corpo morto, un cadavere affogato. Prima la rapina con la pistola-giocattolo alla prostituta nigeriana, in compagnia dei suoi amici di sempre, un camionista e un imbianchino. E poi il petardo fatto esplodere nel bagno dell’ istituto alberghiero, la notte dell’ ultimo Capodanno. «Ha 22 anni, ma è come se ne avesse ancora 12 - dice sconsolato suo padre - Ha lasciato la scuola a 16 anni, non riesce mai a concludere niente. La pistola-giocattolo fu un regalo per il suo diciottesimo compleanno, un’ idea sventurata visto come sono andate le cose. Purtroppo non sono mai riuscito ad aiutarlo, però gli voglio tanto bene». Alessio è il primogenito, sua madre quando ieri ha visto la foto segnaletica al telegiornale ha avuto un attacco di cuore, la nonna Maria piange da due giorni, le sue tre sorelle più piccole - solidali con la ragazza stuprata - stavolta non riescono proprio a perdonarlo. LE INDAGINI A sinistra, Alessio Di Girolamo, 22 anni, arrestato per lo stupro di una donna di 34 anni. Sopra, agenti di polizia fanno i rilievi a Pescara nella zona della violenza Violenza nel centro della città LA VITTIMA Alle due di notte tra venerdì e sabato, nella città vecchia di Pescara, una donna di 34 anni viene aggredita da un gruppo di 5-6 uomini appena uscita da un locale LA VIOLENZA Il gruppo di uomini ha seviziato e violentato la donna per tutta la notte fino a farle perdere i sensi. La donna ha una prognosi di 49 giorni L’ ARRESTO La vittima ha riconosciuto uno dei suoi aggressori che è stato subito arrestato: Alessio Di Girolamo di 22 anni (foto sopra), considerato il capo del branco LE INDAGINI La polizia sta visionando alcune immagini di una telecamera che forse ha ripreso tutta la scena della violenza. Inoltre, sta vagliando alcune testimonianze e i riscontri dei telefonini. Infine, uno dei sospettati è sparito da casa e da due giorni non si fa trovare Fabrizio Caccia