Alessandro Tommasi, La Stampa 10/6/2006, pagina 29., 10 giugno 2006
Immagini Rai come negli anni Sessanta La Stampa, sabato 10 giugno Se siete ancora in tempo fermatevi, non prendete a calci il vostro vecchio caro televisore, non smanettate selvaggiamente sul telecomando
Immagini Rai come negli anni Sessanta La Stampa, sabato 10 giugno Se siete ancora in tempo fermatevi, non prendete a calci il vostro vecchio caro televisore, non smanettate selvaggiamente sul telecomando. Arrabbiatevi pure, questo sì, ma non pigliatevela con la vostra tv. Perché non è lei il problema, se Germania-Costarica ieri sembrava venire direttamente dal Mondiale del 1974 con quelle inquadrature statiche e un po’ sbilenche, se vi ci è voluto il binocolo per distinguere, seduti come eravate sul divano di casa, facce e numeri dei giocatori in campo, se solo i replay dei gol e di alcune azioni vi hanno evitato di vivere la partita come la vive un tifoso di Milano abbonato al terzo anello dello stadio Meazza. No, non è colpa del vostro vecchio caro televisore. E’ che i Mondiali 2006 vengono trasmessi in formato widescreen 16:9, che poi sarebbe - né più né meno - il mitico Cinemascope dei bei tempi andati. Buonissimo per un western girato da Sergio Leone, ottimo per le scene di massa di Via Col Vento. Tragico per una partita di calcio. Tragico per chiunque non possegga un televisore che contempli l’uso del formato 16:9 (che, a differenza dell’abituale 4:3, ha una larghezza del 75 per cento superiore all’altezza), o quantomeno uno schermo gigante - cioé per tutti quelli che il Mondiale lo vedranno al lavoro, o in postazioni di fortuna, o magari in cucina, dove c’è la tv di riserva, solitamente di formato ridotto. E’ la solita storia: pensano in grande, e dimenticano i piccoli (per non parlare dei piccolissimi: cosa ha visto chi si è affrettato a comprare il telefonino con la tv dentro?). E nemmeno c’è da prendersela con la Rai o con Sky, le due emittenti che qui in Italia trasmettono il mondiale. E’ la regia internazionale che trasmette così, e non c’è rimedio: è il 16:9, bellezza. La speranza è che la Rai, almeno per le partite dell’Italia, decida di integrare le immagini con proprie telecamere. Intanto, ieri, un’apprezzabile correzione in corsa la tv di Stato l’ha adottata. Scoperto che le immagini previste dal contratto base prevedevano qualche replay e punto, nemmeno la scritta fissa con i nomi delle squadre e il tempo e il punteggio, dopo 45 minuti in bianco la Rai è venuta in soccorso dei telespettatori e ha inserito sulle immagini una finestrella con dentro i dati succitati. Poco, ma in quel vuoto in cui minuscoli esserini inseguivano il pallone sembrava già tantissimo (e tantissimo è certamente aver messo in piedi il ponte che consente di far seguire i Mondiali al contingente italiano a Nassiriya: chapeau). Più ricca l’offerta Sky, un po’ come accadde anni fa, quando la Rai e Tele+ si dividevano la F.1 e in chiaro veniva trasmessa la corsa nuda cruda, mentre chi vedeva il criptato poteva godere del camera car. Peccato solo che le immagini Sky arrivino 10 secondi più tardi di quelle Rai: mentre Lahm su Sky si preparava al tiro, la Germania su RaiUno già esultava per l’1-0. Il satellite, già: l’hai voluta la bicicletta? Alessandro Tommasi