Guido Santevecchi, Corriere della Sera 10/6/2006, pagina 53, 10 giugno 2006
La legge di Campbell: «Commentatrici a casa». Corriere della Sera, sabato 10 giugno Londra – «Le donne rubrichiste che dalla sera alla mattina si immaginano che il mondo abbia bisogno di conoscere le loro opinioni su Ronaldinho? Ho un solo consiglio per loro: si prendano una vacanza e ci lascino vedere le partite in pace»
La legge di Campbell: «Commentatrici a casa». Corriere della Sera, sabato 10 giugno Londra – «Le donne rubrichiste che dalla sera alla mattina si immaginano che il mondo abbia bisogno di conoscere le loro opinioni su Ronaldinho? Ho un solo consiglio per loro: si prendano una vacanza e ci lascino vedere le partite in pace». La frase politicamente scorrettissima è di Alastair Campbell, per anni genio della strategia politica di Downing Street: molti nemici e anche amici lo consideravano e continuano a vederlo come l’anima nera di Tony Blair, regista di mille trame. Comprese quelle righe fasulle e terribili nel rapporto sulle armi proibite di Saddam, nel 2003, alla vigilia della guerra: «Il dittatore iracheno ha ordigni di distruzione di massa pronti all’impiego in 45 minuti ». Ora la parola d’ordine del Labour britannico è: riprendere l’iniziativa, non permettere ai conservatori di presentarsi come il nuovo che avanza, come il partito in sintonia con i bisogni della gente. A che cosa pensano tutti ora? Coppa del Mondo in Germania. Così, sul sito ufficiale del partito (www.labour.org.uk/home) è tornato in campo Alastair, con un world cup blog che è subito andato all’attacco. Delle giornaliste prestate al pallone. «Ci diranno quanto trovano strano che ci sia un Ronaldo che gioca per il Brasile e un altro Ronaldo schierato dal Portogallo, che è allenato da un brasiliano che stava per venire in Inghilterra ma alla fine è restato dov’era perché l’Inghilterra deve avere in panchina un inglese, anche se è strano che ora abbia in effetti uno svedese, che ha una vistosa fidanzata; e che coincidenza che la nostra squadra dovrà vedersela con la Svezia. E blah, blah, blah. Avviso a queste editorialiste che non hanno mai visto una partita di calcio: non ci importa quello che pensate. Fuori dal Pianeta Football». Con chi ce l’ha Campbell? Uno dei bersagli dell’invettiva potrebbe essere Marina Hyde, brillante columnist politica del Guardian che è stata inviata a Baden Baden al seguito della Nazionale inglese. Quelli come Alastair Campbell si chiamano in gergo politico spin doctor. Espressione che viene dal baseball, dove lo spin è l’effetto che il lanciatore dà alla palla, piegandola ai suoi voleri. Il popolo laburista non ha gradito l’effetto. Sul blog decine di messaggi di protesta. Ruth scrive in francese citando Albert Camus: «J’ai appris la plupart de ce que je sais de la vie en jouant au football. Hey, Alastair... ti posso spiegare le regole del fuorigioco e sono solo una ragazza. Viva il socialismo». Qualcuno è stato meno delicato: «Mi fai vomitare, tu e il governo corrotto» scrive Calvin da Liverpool, profondo Nord laburista. Altri hanno difeso la battutaccia contro le giornaliste: «Ragazzi, ci stiamo solo divertendo un po’, fa parte del gioco». Ma un contropiede deve sicuramente aver colpito Campbell: «Alastair, se l’Iran chiude il primo tempo in svantaggio, pensi che ci tirerà qualche ordigno nei secondi 45?». Guido Santevecchi