Ugo Cennamo, QN 5/6/2006, pagina 36., 5 giugno 2006
L’etologo Konrad Lorenz sfamò e crebbe uno storno chiamato Friedrich. Il volatile, secondo Lorenz, si affeziona all’uomo come fanno i cani, basta instaurare con lui un legame stretto sin da quando è pulcino: «Non è un lavoro gravoso, perché è sufficiente infilare cinque o sei volte al giorno una pinzetta con il cibo nella gola gialla del piccolo e con lo stesso strumento si possono raccogliere le palline delle feci che sono igienicamente ravvolte in una membrana e quindi non sporcano
L’etologo Konrad Lorenz sfamò e crebbe uno storno chiamato Friedrich. Il volatile, secondo Lorenz, si affeziona all’uomo come fanno i cani, basta instaurare con lui un legame stretto sin da quando è pulcino: «Non è un lavoro gravoso, perché è sufficiente infilare cinque o sei volte al giorno una pinzetta con il cibo nella gola gialla del piccolo e con lo stesso strumento si possono raccogliere le palline delle feci che sono igienicamente ravvolte in una membrana e quindi non sporcano. I cibi preferiti dallo storno: pezzettini di carne cruda, pane inzuppato nel latte, uovo, ma crescendo «gli si possono dare gli avanzi della nostra tavola».