Onda n.24 2006, 9 giugno 2006
I misteri di Minoli. Quest’estate la grande protagonista dei palinsesti sarà la storia. Giovanni Minoli propone infatti dodici nuovi appuntamenti con La storia siamo noi (dal 13 giugno al 29 agosto ogni martedì in seconda serata su Raidue)
I misteri di Minoli. Quest’estate la grande protagonista dei palinsesti sarà la storia. Giovanni Minoli propone infatti dodici nuovi appuntamenti con La storia siamo noi (dal 13 giugno al 29 agosto ogni martedì in seconda serata su Raidue). Il programma racconterà la cronaca, i personaggi, i misteri e i grandi anniversari della storia contemporanea italiana e straniera: «Nella prima puntata ricostruiremo il tentativo di salvataggio di Alfredino Rampi, il bimbo di 6 anni caduto in un pozzo artesiano di soli 30 centimetri di diametro ma profondo 30 metri. Era il 12 giugno 1981. Alle 7 di mattina del 14 giugno, Massimo Valentini, conduttore del TG1, annunciò in lacrime all’Italia che la il bimbo era morto. Racconteremo quei giorni attraverso le testimonianze di chi visse quelle ore drammatiche e dei protagonisti che si calarono nel pozzo», racconta Minoli. «Ma cercheremo anche di far luce su un altro aspetto della vicenda. Quello di Alfredino fu il primo grande evento mediatico capace di distogliere l’attenzione dagli avvenimenti eccezionali che l’Italia stava vivendo. Ore e ore di diretta, per tutta la notte: un fatto mai successo prima. Era l’epoca delle Br e della P2: qualcuno ipotizza che la storia di Alfredino fu strumentalizzata dai media per distrarre la gente dagli altri avvenimenti». Ci può anticipare qualcosa anche delle puntate successive? «Gli argomenti sono tanti. Parleremo del mistero della strage di Ustica, in occasione del ventiseiesimo anniversario e del trasferimento dei resti del relitto aereo al Museo della Memoria di Bologna. Racconteremo Entebbe, a 30 anni dal blitz per liberare i passeggeri israeliani ostaggio in Uganda di terroristi palestinesi. Inoltre, in occasione del 50esimo anniversario dall’inabissamento del transatlantico Andrea Doria, ricostruiremo i momenti più drammatici del naufragio». Il programma sarà anche dedicato ai grandi uomini della storia contemporanea: per i 30 anni dalla morte, ripercorreremo la vita del sostituto procuratore della Repubblica Vittorio Occorsio, assassinato a Roma da ”Ordine Nuovo”». Quali altre pagine della storia contemporanea avete in mente di approfondire? «Attraverso interviste inedite cercheremo di ripercorrere i misteri e le contraddizioni che ancora avvolgono il sottomarino nucleare Kursk, inabissato nel mare di Barents portando con sé i 118 membri dell’equipaggio. Ma avremo anche puntate più leggere: ad esempio ritratti inediti di grandi personaggi di costume e spettacolo, come Walter Chiari, Maria Callas, Jacqueline Kennedy, Cassius Clay. Una puntata sarà dedicata alla storica discoteca ”La Bussola ”in Versiglia: cerchermo di capire come si divertiva la gente nell’Italia che usciva dalla ricostruzione e non era ancora entrata negli Anni di piombo ». Il vostro programma va in onda quest’anno da 52 settimane, comprese le mattine e le seconde serate su Raitre. Questo significa un grande sforzo ma anche una presenza significativa nei palinsesti. Come spiega il successo di un programma di approfondimento storico in una televisione fatta soprattutto di reality show? «In un mondo così confuso, la gente ha bisogno di punti fermi. Ha fame di storia perché vuole capire i fatti, i retroscena e i personaggi che ci hanno condotti alla situazione attuale». Lina Marchetti