Il Sole 24 Ore 04/06/2006, pag.28 Giuseppe Scaraffia, 4 giugno 2006
Sulle case chiuse
Narratori d’amorose imprese. Il Sole 24 Ore 4 giugno 2006. "Guarda, è Béranger!" aveva esclamato la prostituta impegnata in un rapporto sessuale con Maupassant, scambiando Flaubert per l’allora celebre autore delle Canzoni. Quel giorno Maupassant si era esibito, per scommessa, sei volte di seguito davanti all’incredulo padrino letterario che aveva pagato il conto. Del resto Flaubert, da giovane, si divertiva a scegliere la più brutta e a possederla davanti a tutti senza togliersi il sigaro di bocca. "Non mi divertivo affatto, ma lo facevo per il pubblico". Di Maupassant esce una raccolta di racconti, come diceva Henry James, "estremamente forti e brutali", su questo tema scabroso. L’abitudine di esibirsi davanti agli amici era diffusa nel clima goliardico delle case di piacere, anche se pochi avevano la virilità di Maupassant. Una notte del 1831, Alfred de Musset, aveva convinto gli amici a seguirlo in una casa chiusa, millantando che avrebbe posseduto una prostituta davanti a tutti. Al momento di mantenere la promessa, racconta Mérimée, gli era venuto il sangue dal naso e aveva cercato invano di tirarsi indietro. Visto che, malgrado tutti gli sforzi e l’abilità di due deliziose fanciulle, Musset non usciva dal suo torpore, gli amici avevano deciso di mettere alla prova la loro resistenza alle tentazioni, facendo eseguire a sei ragazze nude degli esercizi ginnici. Mentre tutti facevano del loro meglio per resistere, Delacroix era stato travolto da un’ondata di desiderio. Il pittore, di solito così riservato, "ansimava, rantolava e voleva infilzarle tutte insieme". Flaubert e lo storico Taine discutevano animatamente sull’igiene sessuale offerta dai bordelli. Per Flaubert l’amplesso era soltanto un bisogno immaginario. Taine invece, se ogni quindici giorni non frequentava i lupanari, non riusciva a concentrarsi sul lavoro. Alphonse Daudet gradiva il turpiloquio e le stranezze, come una prostituta nana che aveva ricompensato regalmente. Anche gli omosessuali frequentavano quei luoghi di ritrovo. Proust amava conversare sul l’amore con le ragazze che trattava come dame dell’aristocrazia. Per ironia della sorte, Wilde si era preso la sifilide da una prostituta. Spesso l’iniziazione al sesso avveniva dietro le persiane chiuse di quelle case. Il sedicenne D’Annunzio aveva impegnato l’orologio d’oro, dono del nonno, per potersi pagare una prostituta. Entrato nella camera, aveva spezzato una fiala di profumo al gelsomino. Poi aveva sentito "placare e cullare i miei sussulti da una tenerezza quasi materna, da non so che malinconica dolcezza di ninnananna". Come souvenir del l’impresa aveva regalato alla meretrice un vecchio violino. Durante il primo conflitto mondiale, i lupanari divennero luoghi di socializzazione tra gli eserciti dei vari paesi. "Il bordello è il porto di tutte le anime di guerra, la rada sicura del cuore travagliato, il punto di contatto e di fusione delle razze alleate", osservava Marinetti. Un giorno il futurista era salito con una milanese pallida e carina in una camera minuscola, impregnata del profumo "Contessa azzurra". Lì tutto si era svolto nel più banale dei modi. Tornati in sala, la donna sentendo dire che il suo cliente era Marinetti, aveva piantato in asso il nuovo cliente e si era precipitata su di lui per baciarlo. "Se avessi saputo che tu eri il celebre futurista, ti avrei dato dei baci più raffinati". "Perché?". "Perchého letto tutti i tuoi libri, ero abbonata a Lacerba". A Londra Paul Morand avrebbe voluto sperimentare le "case disordinate", come le chiamava la legge inglese, ma non era riuscito a trovarle. Molti anni dopo aveva accompagnato Charlie Chaplin in una casa chiusa di Nizza. Diffusasi la voce della sua presenza, il comico era stato circondato da una folla entusiasta di ammiratrici semisvestite. Poi erano arrivati anche i clienti, stanchi di aspettarle: Chaplin era soddisfattissimo. Giuseppe Scaraffia