Corriere della Sera 07/06/2006, pag.25 Grazia Maria Mottola, 7 giugno 2006
E gli inglesi creano la rosa perfetta. corriere della Sera 7 giugno 2006. Fiore grande, stelo lungo, ma, soprattutto, profumo irresistibile
E gli inglesi creano la rosa perfetta. corriere della Sera 7 giugno 2006. Fiore grande, stelo lungo, ma, soprattutto, profumo irresistibile. Centinaia di petali capaci di schiudersi lentamente, fino a che, compiuto il miracolo, il movimento riprende. Per sfiorire, non senza lasciare traccia: un’indimenticabile essenza fruttata. Il suo nome è Miranda, la nuova rosa firmata «David Austin Roses» (tra i massimi creatori del settore), che ha debuttato al Chelsea Flower Show, la più grande esposizione al mondo di giardinaggio (qui è stato premiato anche un allestimento della Regione Campania). Già battezzata dalla stampa inglese «la rosa perfetta», è il risultato di 12 anni di ricerche e un investimento di 3 milioni di sterline. Un progetto studiato per salvare le rose recise, o meglio la loro anima, dall’industrializzazione, dalla produzione di massa. Che privilegia colore, grandezza, resistenza, produttività, a scapito dell’odore, fragranza antica, oggi sempre più lontana dall’intenzioni dei produttori. Oltre a Miranda, anche Rosalind e Juliet, creature da sogno, tutte dai toni rosa-albicocca e profumo gentile. Rose recise, dall’aspetto di english garden rose, in grado di sopportare taglio, 3-5 giorni di trasporto, arrivo nel vaso ed esposizione in casa, forse anche per altri cinque giorni. Rose inglesi, cresciute in Kenia, come la maggior parte dei fiori recisi venduti in Gran Bretagna. Faranno concorrenza alle bellissime Baccara, petali rosso brillante, stelo smisurato, ma senza profumo? MERCATO E MODA – La questione non è semplice. «La gente entra in negozio e chiede rose rosse a gambo lungo, così, dicono, non si sbaglia mai». Idee chiare per Goffredo Rossetti, produttore casertano: «Quando si parla di fiori recisi, il profumo va in secondo piano. Noi preferiamo produrre piante forti, resistenti alle malattie, che abbiano un bel fogliame, secondo le esigenze di mercato. Quando si fanno gli ibridi, queste caratteristiche sono dominanti sul profumo. Che se c’è, bene, ma se manca, il problema non si pone: le rose da mettere in casa devono soprattutto fare scena ». Oltre alla classica rosa rossa, la moda offre soluzioni alternative: «Adesso va molto la rosa bianca Avalanche, molto richiesta per i matrimoni, poi il color avorio, che si abbina con gli abiti da sposa ecru – spiega Rossetti ”, poi ci sono il giallo, il rosa, ma la novità è il verde: la rosa perfetta per promesse di matrimonio, lauree, compleanni». E le rose antiche? «Le chiamano antiche, in realtà sono classiche – sottolinea Roberto Viti, direttore del museo della rosa di Montagnana di Serramazzoni, a 25 chilometri da Modena ”. La gente conosce poco le rose, anche se gli intenditori sono in aumento. Le rose profumate ci sono già: a Monza, tutti gli anni, c’è un famoso concorso che le premia. Ma le persone non lo sanno, in negozio chiedono sempre le stesse cose, puntano al colore più che al profumo. Capisco quello che ha fatto David Austin, niente di nuovo per gli appassionati, ma a livello industriale il problema del profumo dei fiori recisi esiste eccome. Ben venga il suo lavoro». Piuttosto scettico sulle novità inglesi, invece, Francesco Ingegnoli, amministratore delegato dell’omonima azienda di vivai milanese: «Si creano 700-800 nuove rose ogni anno nel mondo. Sono prevalentemente non migliorative, nel senso che, rispetto alle caratteristiche principali, c’è sempre una qualità che deve cedere per fare spazio ad un’altra. La rosa perfetta non esiste». SPECIE IN ESTINZIONE – Di tutt’altra idea Angelo Naj Oleari, esperto di rose selvatiche, antitesi di quelle moderne: «Non ho nulla contro la ricerca sui fiori, dico solo che le rose più belle e più profumate sono quelle che il mondo sta perdendo perché nessuno se ne occupa». Profumo di ananas, aromi muschiati, effluvi di incenso: antichi profumi in via estinzione. «Si inventano rose nuove per puri scopi commerciali, e si dimenticano le nostre: come la rosa Ruga, la Levigata, la Rubiginosa dal profumo di mela. La rosa perfetta? L’ho trovata in Val Masino. Sapeva di tabacco». Grazia Maria Mottola