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 2006  maggio 29 Lunedì calendario

Anno III - Centoventesima settimanaDal 22 al 29 maggio 2006Sindaci Venti milioni di italiani hanno votato - domenica e lunedì scorsi - per eleggere una ventina di sindaci e consigli comunali, una decina di consigli provinciali e il governatore e il consiglio della Regione Sicilia

Anno III - Centoventesima settimana
Dal 22 al 29 maggio 2006

Sindaci Venti milioni di italiani hanno votato - domenica e lunedì scorsi - per eleggere una ventina di sindaci e consigli comunali, una decina di consigli provinciali e il governatore e il consiglio della Regione Sicilia. L’affluenza alle urne è scesa mediamente del 10-15 per cento e i risultati - alle sei del pomeriggio del lunedì - sembrano dire questo: Veltroni ha vinto a Roma, Chiamparino a Torino. La Moratti ha molte probabilità di dover riaffrontare il suo avversario, Bruno Ferrante, in un secondo turno (e se ha già vinto, ha superato la soglia del 50 per cento di un soffio). A Napoli, il sindaco uscente Rosa Russo Jervolino ha vinto abbastanza nettamente. Totò Cuffaro è di nuovo governatore della Sicilia a discapito di Rosa Borsellino, la candidata dell’Unione. Complessivamente non sembra un buon voto per il centrodestra: Berlusconi aveva fortemente puntato su Napoli e a Napoli ha perso. Credeva di vincere a spasso a Milano e, se ha vinto, non ha vinto certamente a spasso. A caldo si possono fare i seguenti ragionamenti: quando Berlusconi non è candidato in prima persona, il centrodestra è in grande difficoltà; il centro-destra, d’altra parte, sottovaluta regolarmente le elezioni amministrative: i candidati di Milano, Roma, Torino sono stati scelti poco più di un mese fa, con grave ritardo e con conseguenze facili da immaginare; Berlusconi ha probabilmente sbagliato a caricare il voto di significati politici che, oltre tutto, non può avere; gli italiani sono forse stanchi di votare (e dovranno tornare alle urne tra un mese per il referendum sulla riforma costituzionale). Infine, c’è la questione Veltroni a Roma: se risultasse vincitore con grande margine, sarebbe difficile non considerarlo l’uomo del futuro del centrosinistra.

Calciopoli Il giudice dei calciatori è dalla settimana scorsa Francesco Saverio Borrelli, 76 anni, napoletano, l’uomo che guidava la Procura di Milano ai tempi di Mani pulite. Il commissario Guido Rossi l’ha messo a capo dell’Ufficio indagini della Federazione Gioco Calcio. Borrelli, dopo aver visto le prime carte, ha detto che il quadro è sconsolante. La destra ha attaccato Guido Rossi: per chi crede che Tangentopoli sia stata solo una manovra politica ("rubavano tutti, ma hanno eliminato solo Dc e Psi per permettere agli stranieri di comprarsi le aziende italiane") Borrelli è una specie di diavolo. Mentre le inchieste della magistratura vanno avanti e anche il figlio di Lippi, Davide, è stato iscritto nel registro degli indagati (’associazione per delinquere finalizzata all’illecita concorrenza”), la Nazionale si allena mestamente a Coverciano. Cannavaro, capitano degli azzurri, ha parlato ai giornalisti difendendo a spada tratta Moggi e il suo sistema con il bell’argomento che quelle cose le facevano tutti e dunque è ingiusto prendersela solo "col Direttore", cioè Moggi. Articoli stupiti sui giornali e telefonata furibonda di Rossi a Coverciano la mattina dopo: se pensi questo, te ne puoi tornare a casa. Cannavaro, che faceva lo spavaldo fin quasi dal primo giorno, ha dovuto fare precipitosamente atto di sottomissione e mettere per iscritto che l’inchiesta è sacrosanta, che chi ha sbagliato deve pagare, ecc. Galliani continua a resistere alla presidenza della Lega. Ma è più debole di sette giorni fa: il suo vice Zamparini si è dimesso. Il Milan risulta sempre più coinvolto.

Erika Erika De Nardo, 22 anni, condannata a 16 anni per aver massacrato la madre e il fratellino (Novi Ligure, 21 febbraio 2001), ha giocato per un’ora a palla a volo su un campo di Buffalora, vicino a Brescia, ed è poi subito rientrata a Verziano, il carcere che si trova alle porte della città. Ci dovrà restare ancora dieci anni: la Cassazione ha infatti respinto la richiesta di concederle la libertà condizionale con trasferimento in comunità perché la ragazza "non ha dato segni di sicuro ravvedimento". Viene in effetti descritta come una donna che ha una gran cura di sé e ostenta indifferenza per tutto. Le compagne di cella volevano in qualche modo protestare per la sentenza della Cassazione e lei avrebbe semplicemente mormorato: "Lasciate perdere". Non sembra interessarle neanche un ruolo di leader, che le compagne sarebbero disposte a riconoscerle. Del delitto, a quanto si sa, non ha parlato mai. I medici definiscono la sua condizione come ”marcato assetto schizoide che scinde costantemente i fattori affettivi da quelli cognitivi". Gli psichiatri dicono che è una malata bisognosa di cure e che il carcere è inutile. Omar, il suo complice di allora, ha protestato perché a lui non è stata concessa nessuna ora di palla a volo. Erica diede in escandescenze e insultò pesantemente i giudici, nel giorno della sentenza, perché il tribunale aveva dato a Omar due anni meno che a lei.

Lapo A sei mesi dal coma per cocaina, Lapo Elkann è riapparso a in via Chiabrera a Torino, convocato per la riunione dell’Accomandita degli Agnelli (una cinquantina di persone). Capelli lunghi, completo azzurro, è sceso dalla sua Alfa 156 Sportwagen e ha salutato i cronisti con un bel sorriso: "Ciao, ho piacere di vedervi, come state?". Poi è sparito senza rispondere a nessuna domanda. Qualche giornale fa capire che l’incidente di sei mesi fa potrebbe essere stato favorito da poliziotti della Digos amici di Moggi e della triade juventina, che Lapo aveva messo sotto accusa ("Moggi-Giraudo-Bettega mi ricordano Caino e Babele" e "mi auguro di vedere uno Smile sulla maglietta della Juve", attacchi a cui Giraudo aveva risposto indignato: "Senza smile la Juve ha disputato 16 finali di Coppe, vincendone 8 e ha conquistato due palloni d’oro e tre tornei di Viareggio"). Certo quello di Lapo, per i servizi di sicurezza della Fiat, è stato un flop davvero difficile da capire.

Economia L’agenzia di rating Fitch ha fatto scattare ieri il watch negative sul debito italiano, una specie di allarme che dà cinque mesi di tempo all’Italia per avviare misure di risanamento strutturale dell’economia. In caso contrario, il giudizio sul nostro debito - cioè sulla nostra solvibilità - verrà peggiorato. E quindi, il tasso da pagare risulterà più alto. Con conseguente peggioramento del debito e via così in una spirale infinita. Prodi, nello stesso giorno dell’allarme Fitch, è andato a parlare all’Assemblea della Confindustria e a chiedere alle imprese di investire di più in modo da svilupparsi all’estero. stato accoltob freddamente: Montezemolo aveva appena finito di esortare il governo a tagliare gli sprechi dei conti pubblici senza ottenere, su questo punto, nessuna risposta.

Alitalia Nel primo trimestre dell’anno Alitalia ha registrato una perdita di 157 milioni, provocata - secondo i vertici della compagnia - da conflittualità sindacale e dall’aumento del prezzo del petrolio. I sindacati hanno bloccato l’applicazione della parte del piano che prevede l’esternalizzazione di alcune attività, a partire dall’information technology e dall’amministrazione. L’amministratore Cimoli è in bilico, il destino della compagnia pure.

Orso L’Unione europea aveva dato dei soldi al Trentino perché dieci orsi bruni venissero prelevati dalla Slovenia e liberati nel parco dell’Adamello, cosa puntualmente avvenuta tra il 1996 e il 2004. Uno di questi orsi è però scappato in Germania e le autorità della Baviera, d’accordo il WWF tedesco (e con grande imbarazzo del WWF italiano), hanno dato ordine di abbatterlo: l’orso aveva sbranato 14 pecore, annientato un paio di pollai, e sventrato parecchie arnie. Una battuta su mille ettari di territorio non ha però dato alcun risultato. E nel frattempo l’orso è diventato un’attrazione turistica: la Süddeutsche Zeitung gli ha dedicato una trentina di articoli e gli alberghi di Garmisch-Partenkirchen si sono riempiti di villeggianti emozionati e partecipi. Di abbattere Bruno o JayJay 1, come viene chiamato, non si parla più. In Germania non ci sono orsi da 170 anni.

Giro Ivan Basso, 28 anni, da Gallarate, ha vinto il Giro d’Italia dominando gli avversari dal primo all’ultimo giorno di gara, cosa che non si vedeva da tempo. Però uno degli altri corridori, Simoni, lo ha pesantemente accusato di avergli chiesto del denaro per fargli vincere una gara, calunnia che ha un po’ macchiato una vittoria davvero importante. Basso appare talmente forte da partire favorito per il Tour. Gli italiani che sono riusciti a vincere nello stesso anno Giro e Tour sono solo due: Coppi e Marco Pantani.

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