Giampaolo Pansa, L’espresso 8/6/2006, 8 giugno 2006
Giampaolo Pansa parla di Chiamparino come di un "passo tranquillo, carattere ferrigno, osso da mordere, schivo, di poche parole, sparagnino, un tantino cinico"
Giampaolo Pansa parla di Chiamparino come di un "passo tranquillo, carattere ferrigno, osso da mordere, schivo, di poche parole, sparagnino, un tantino cinico". Aggiunge di aver visto facce come la sua quando era ragazzo nel mercato che si svolgeva ogni martedì e venerdì nella piazza Castello di Casale Monferrato, dove arrivavano "i particular ovvero i contadini piccoli proprietari che scendevano in città per fare la fiera. Bassi di statura, come il Chiampa. Magri, quasi ossuti. I capelli ispidi ovvero la mascagna tutta dritta. Capigliatura da vigna, di chi era abituato a ruscare dalla sera alla mattina tra i filari. E non aveva tempo da perdere col pettina né con il barbiere. Lavoravano come animali da soma. Tale quale una mia zia e suo marito, che la sera, prima di dormire, recitavano una sola preghiera: ”Gesù, la vostra bestia si corica”. Gente di poche parole. Tirchia nello spendere. Anche un po’ avara nei sentimenti. Incuranti degli altri. E tentati di ritenersi i soli inquilini del mondo"