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 2006  maggio 29 Lunedì calendario

Cara vecchia tastiera, la Repubblica, 29 maggio 2006 Secondo gli esperti non ha senso, è scomoda, inefficiente e confusa

Cara vecchia tastiera, la Repubblica, 29 maggio 2006 Secondo gli esperti non ha senso, è scomoda, inefficiente e confusa. Eppure da ben 138 anni non cambia e con inequivocabile successo governa il modo in cui noi esseri umani scriviamo, prima con le macchine da scrivere e oggi, sempre di più con i computer. la tastiera del pc, quella identificata con le prime cinque lettere che compaiono sulla sinistra, Qwerty, inventata quasi centoquaranta anni fa da C. L. Sholes, un inventore americano che brevettò la tastiera che noi oggi tutti utilizziamo dopo averla provata su alcuni prototipi di macchine da scrivere in un negozio di meccanica del Milwaukee. Sono passati oltre cento anni e, a dimostrazione che non tutto quello che è nuovo è migliore di quello che è vecchio, la tastiera di Sholes è ancora al suo posto, anzi, rispetto al passato gode di una eccellente salute, non è mai stata così diffusa e non sembra essere destinata ad essere sostituita in breve tempo. Nel corso di questi centotrentotto anni sono stati diversi i tentativi fatti da altri inventori per produrre tastiere più comode, utili ed efficienti, ma nessuna delle tastiere alternative ha avuto successo, la datatissima invenzione di Sholes ha sempre avuto la meglio. La prima tastiera aveva infatti le lettere distribuite su due file e l´inventore decise la sequenza dei tasti cercando di tenere lontane quelle che più frequentemente erano vicine nella scrittura, per evitare che battendo due tasti troppo rapidamente i "martelletti" della macchina da scrivere s´incrociassero incastrandosi. Scholes si basò su uno studio sulla frequenza delle sequenze di lettere nelle parole realizzato da un educatore dell´epoca, Amos Densmore e lo applicò alla sua tastiera, riducendo di molto il problema. Anche quando le macchine da scrivere migliorarono tecnicamente e il problema dell´incastro dei martelletti fu risolto la tastiera non cambiò l´ordine delle lettere, perché chi aveva imparato a usare la tastiera in quel modo non aveva intenzione di cambiare abitudine. La tastiera originale di Sholes ha comunque subito qualche piccola innovazione una sola volta, nel 1978, quando la Remington iniziò a produrre macchine da scrivere con la tastiera a tre file che oggi ancora usiamo, e poi in era moderna con l´adattamento della tastiera alle diverse lingue nazionali. La Qwerty ha avuto comunque delle alternative, la più celebre delle quali è quella creata da August Dvorak, della Washington State University, che nel 1932 brevettò una tastiera "definitiva e per tutti", pensata in maniera più ergonomia e con una più ragionevole disposizione dei tasti rispetto alla frequenza delle sequenze delle lettere. Con la tastiera di Dvorak, ad esempio, i dattilografi potevano scrivere le 400 parole più comuni senza mai abbandonare la fila centrale dei tasti, mentre quella di Sholes ne permetteva solo 100. Ma l´invenzione di Dvorak non ebbe alcun seguito perché, come ammise il professore stesso, i buoni dattilografi scrivono velocemente e i cattivi dattilografi no e le 100 parole al minuto consentite dalla buona, vecchia, immutabile tastiera Qwerty sono più che sufficienti per scrivere anche con il più moderno word processor. Ernesto Assante