Varie, 27 maggio 2006
FABRI
FABRI FIBRA (Fabrizio Tarducci) Senigallia (Ancona) 17 ottobre 1976. Rapper • «[...] ”[...] Non facccio intrattenimento usando il rap anche perché l’hip-hop non nasce come intrattenimento ma come denuncia sociale. Faccio rap dal 1996 e sinceramente non mi sembra di essere un ”pischello’. Non mi sono mai venduto, non appaio in tv, sono riuscito a strapare un contratto discografico dopo anni di cassette spedite nel nulla. [...]”. [...] Dinoccolato, come si conviene un po’ a tutti i rapper del mondo, capello rasato, giubbottino Lonsdale e pantaloni baggie con sneakers d’ordinanza. La ”divisa” c’è e i contenuti anche. ”I miei testi sono dei pugni in faccia o, se volete, delle strombazzate nelle orecchie dei ragazzi italiani. Nelle mie rime metto ciò che accade nelle cronaca di tutti i giorni. Basta accendere la tv e vieni assalito dai Erika e Omar o dai troppi Tommasi Onofri di cui sono piene le tombe. Purtroppo so che i miei testi sconfinano nella violenza, nel delirio sessuale, nella ribellione: rischio di risultare indigesto, di non essere capito. Ma io il rap lo so fare così, prendere o lasciare”. Nello street-video girato in una piazza di Quarto Oggiaro, per Su le mani, Fabri Fibra cammina per le vie del quartiere e poco a poco intorno a lui si radunano parecchi ragazzi che cantano e rappano con lui. Niente casting, tutto improvvisato: ”Sapevano il testo della canzone a memoria” racconta lui quasi stupito. E davvero nato un fenomeno, dalla forte fibra» (Luca Dondoni, ”La Stampa” 27/5/2006).