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 2006  maggio 26 Venerdì calendario

Libero 26 maggio 2006. I giornalisti del Tg4 hanno perso la Fede. Almeno quella nel loro direttore. Tra la redazione del telegiornale di Rete 4 ed Emilio Fede è ancora rottura, dopo il mercoledì nero in cui il direttore, stremato dallo scontro frontale con i suoi redattori, ha appeso nei corridoi il ”corpo del reato”: gli stipendi dei giornalisti

Libero 26 maggio 2006. I giornalisti del Tg4 hanno perso la Fede. Almeno quella nel loro direttore. Tra la redazione del telegiornale di Rete 4 ed Emilio Fede è ancora rottura, dopo il mercoledì nero in cui il direttore, stremato dallo scontro frontale con i suoi redattori, ha appeso nei corridoi il ”corpo del reato”: gli stipendi dei giornalisti. Due paginette fotocopiate e distribuite negli uffici di Milano 2. Una provocazione con cui Fede ha voluto dimostrare che non è vero - come hanno accusato i cronisti - che a Mediaset si sfrutta il lavoro precario. Risultato: sciopero il prossimo 29 maggio, giorno delle amministrative. Cosa è successo? «La redazione mi ha chiesto un confronto su due problemi. Il contratto di una giornalista assunta tempo determinato di un anno, in scadenza il 31 maggio, e quello di una collega, in sostituzione maternità di Francesca Senette. Al comitato di redazione ho risposto che non avrei rinnovato il primo, perché non ritengo la redattrice adatta al Tg4. Non certo per motivi politici, ma strettamente professionali. Ne ho il diritto. O no? Visto che non ho mai lasciato nessuno sulla strada, mi sono impegnato con il direttore del personale Mediaset per trovare un’altra collocazione per lei». E sull’altra questione? «Ho rimandato la decisione a settembre, quando scade il contratto». La redazione come ha reagito? «Ha convocato un’assemblea senza avvisarmi o consultarmi. Poi ha diffuso un comunicato che nemmeno il peggior sindacato avrebbe emesso. Hanno denunciato che a Mediaset si sfutta il precariato. Un’accusa gravissima. Una falsità». Ha parlato di atto politico. «Sì. Guarda caso il nuovo Ministro del lavoro - come si chiama? (Cesare Damiano, ndr) - pochi giorni fa ha fatto riferimento al lavoro precario. Beh, il nostro cdr si è accodato immediatamente». La sua risposta? «Ho voluto dimostrare che la loro era un accusa falsa. In questa azienda non c’è precariato. Tutte le richieste sono sempre state accolte. Ho risposto con la verità: ho affisso privatamente, nella bacheca di redazione, gli stipendi di tutti i giornalisti». Sono ancora lì? «No, sono stati rimossi». E quanto guadagnano i suoi giornalisti? «Ora non sto a fare il matematico. Comunque compensi molto buoni». La redazione si è infuriata. Pure Paolo Serventi Longhi, dell’Fnsi, ieri ha detto che il suo comportamento è ”illegale”, una violazione della privacy. «Privacy? Gli stipendi sono noti, attraverso la dichiarazione dei redditi. Anche il mio non è certo un segreto». Ossia... «L’ho reso pubblico più volte». A questo punto i suoi giornalisti sono pronti a scioperare. «Guarda caso proprio lunedì 29 maggio, il giorno del voto per le amministrative e dei risultati elettorali. Mi sembra una strana e singolare coincidenza. Hanno creato due casi inesistenti per dare un giudizio negativo sul Tg4 e sull’azienda. uno sciopero politico e partitico. Lo facciano pure. Io non ho intenzione di fare passi indietro». E come farà ad andare in onda con il tg? «Farò il giornale con i redattori che non parteciperanno allo sciopero». E ci sarà qualcuno? «Mah. Posso fare il tg anche da solo». Alessandra Menzani