Varie, 24 maggio 2006
CARESSA
CARESSA Fabio Roma 18 aprile 1967. Telecronista. Di Sky • «La sua prima diretta è stata una radiocronaca: Cesena-Lazio di B per un circuito di radio organizzato da TeleRoma 56. Sandro Piccinini, che lavorava lì, gli chiese di fare il commento per un’emittente romagnola, quindi da tifoso. Era il 1987. Quasi vent’anni dopo Fabio Caressa racconta gli azzurri ai suoi primi Mondiali. [...] ”Faccio un lavoro d’archivio per otto ore al giorno. Guardo i dvd con le avversarie dell’Italia e compilo l’album delle figurine mondiali. La Panini mi regala gli album pronti, ma io le compro e le attacco perché così memorizzo meglio le facce” [...] Commenta con Bergomi. ”Dal 98-99. Ormai siamo marito e moglie. Abbiamo lo stesso modo di vedere il calcio, ma anche gli stessi valori, come quello della famiglia e del gruppo [...] Parliamo della partita solo a ridosso del fischio d’inizio, 3’ prima ci stringiamo la mano, poi ci isoliamo e prima di cominciare gridiamo qualcosa. Quest’anno avrò un rito in più: indosserò la cravatta azzurra [...]”» (Gabriella Mancini, ”La Gazzetta dello Sport” 24/5/2006) • «[...] era il più bravo, il più promettente, il più innovativo. Adesso, fateci caso, si parla addosso, è compiaciuto di sé, si vive come personaggio. Si sente che la fase di crescita è terminata e che non c’è nessuno in grado di guidarlo, di farlo uscire dalle secche dell’autoreferenzialità. [...]» (Aldo Grasso, ”Corriere della Sera” 21/6/2006).