Eugenia Tognotti, Panorama 18/5/2006, pagina 179., 18 maggio 2006
Il preservativo fu inventato nel XVI secolo dall’anatomista italiano Gabriele Falloppio durante una pandemia di sifilide
Il preservativo fu inventato nel XVI secolo dall’anatomista italiano Gabriele Falloppio durante una pandemia di sifilide. Si trattava di un sacchetto di lino «ad mensuram glandis» impregnato di sali ed erbe. Tuttavia il rimedio preferito contro la malattia era il grasso animale, con cui gli uomini si ungevano i genitali. L’opinione più diffusa era infatti che la sifilide passasse attraverso i pori e che fosse sufficiente chiuderli con olio e grasso. Grazie a questa idea, i gentiluomini del tempo andavano ai loro appuntamenti galanti tenendo sempre in tasca una scatolina, spesso prziosa, piena di lardo. Nel 1712 a Utrecht furono messi in vendita i primi preservativi igienici fatti di membrane di animali. Siccome si potevano trovare nei postriboli, diventarono il simbolo di una sessualità illecita o sfrenata (infatti lo usavano il marchese De Sade, Casanova, James Boswell). Per nominarli si faceva ricorso a locuzioni come «redingote d’Inghilterra» o «lettera francese», mentre il nome «preservativo» apparve per la prima volta in una pubblicità che ne metteva in luce gli scopi igienico-profilattici: «Fabbrica di preservativi sicuri. Esportazione discreta». A Venezia i «cosetti di pelle bianca come guanti con cordelline», fatti con intestino cieco di pecora, si chiamavano gondoni, goldoni o condoni e la loro vendita era vietata, giacché si temeva che le ragazze, liberate dal timore di restare incinte, diventassero prostitute. Inoltre non si aveva molta fiducia nella loro efficacia, in molti li consideravano «una tela di ragno contro il pericolo e una corazza contro il piacere». Pure i medici erano contrari: Jacob von Plenck, uno dei più noti dell’epoca, sosteneva che era un’illusione che preservasse dalle malattie «l’applicarsi alla verga una pellicola a forma di guaina». Ancora durante la Prima guerra mondiale si consigliava ai soldati l’uso di una pomata piuttosto che del condom. Fino al 1972 il preservativo non fu incluso neppure nelle voci dell’Oxford English Dictionary.