La Repubblica 16/05/2006, pag.16, 16 maggio 2006
"Totti deve gioca´ da punta l´ho detto a Marcello, vedrai...". La Repubblica 16 maggio 2006. Moggi, Lippi, la Gea e la Nazionale
"Totti deve gioca´ da punta l´ho detto a Marcello, vedrai...". La Repubblica 16 maggio 2006. Moggi, Lippi, la Gea e la Nazionale. 14 agosto 2004, Lippi è ct da poco, all´esordio ha perso con l´Islanda, Giraudo parla con Moggi: «Marcello non va da nessuna parte, non arriva ai Mondiali». Moggi: «Comunque si sta raccomandando come un cane». Giraudo: «Lui?». Moggi: «Madonna, m´ha telefonato...». Giraudo: «Perché adesso ha paura». Moggi: «Ha paura». Giraudo: «Ti dico cosa succede; nel giro di 10 mesi ha dieci giocatori importanti contro. Non c´è storia, non c´ha proprio il carattere per fare quel mestiere». Moggi: «No, no, poi vuol fare le invenzioni, e via». 23 agosto, Giraudo a Moggi: «Quando stavi con Marcello ti parlava di f... (donne), pesca, barche, cioè questa è gente concentrata sul lavoro (parla di Capello, ndr)». Carraro chiede a Moggi di seguire da vicino la Nazionale, e glielo ricorda: «Me lo avevi promesso» (12 ottobre 2004, dopo il match di qualificazione mondiale in Slovenia il 9). Moggi e Totti. In quel match Lippi ha fatto giocare la coppia Gilardino-Esposito in attacco; Moggi chiama: «Non esiste - riferisce poi a Carraro - gli ho detto di fare Totti-Gilardino e lo farà sicuramente». «Totti deve giocare di punta come faceva con Capello», dice il presidente Figc. Moggi: «Ho fatto chiamare Marcello anche da Capello che gli ha spiegato le caratteristiche di Totti». Il giorno dopo (il 13) a Parma con la Bielorussia (4-3) Totti giocherà da punta. «Cannavaro riposa». Tra i "consigli" di Moggi a Lippi («Chiellini l´abbiamo fatto chiama´ noi») quello di tenere a riposo Cannavaro: «stavolta deve restare fuori così non si stanca». Il procuratore del difensore chiama, e Moggi: «Lui non è più all´Inter, qui non si gioca, qui si fa seriamente e deve attenersi a quel che gli dico»; alle insistenze, «Ma chi se ne fotte di queste cose, tanto finché c´è il fiato nostro, sul posto da titolare non glielo leva nessuno». Cannavaro gioca solo gli ultimi minuti. Gli spogliatoi. Nel dopo match Moggi vuol entrare negli spogliatoi, ma viene fermato. Chiama Innocenzo Mazzini, vicepresidente federale: «Voi la Nazionale ve la tenete tutta per i c.... vostri, ma io queste figure non le faccio». Mazzini: «Non sapevo che ti avessero lasciato fori». Moggi: «Io in Nazionale ci vengo perché me lo ha detto Carraro. e invece mi hanno mandato via, anzi, so´ andato via io. Domani ne parlo con Carraro, perché è una cretinata che non passa». Mazzini: «Sì, fai bene, se non chiami tu, chiamo io chi di dovere». Moggi: «Se mi ripete un´altra volta di venire, va in c... Carraro e la Nazionale». Mazzini: «Ora però andare in c... alla Nazionale non mi pare una cosa bella». Moggi: «Vabbé, però è la prima e ultima volta». Chiama Lippi: «Luciano, che è successo? Non ti hanno fatto entrare?». Moggi: «No, è che non ho voluto fare... lascia perde, dai». Del Piero no. 18 marzo 2005, Lippi: «Che mi dicevi ieri Luciano di Del Piero?». Moggi: «No, è che noi abbiamo organizzato una tournée in Giappone. Del Piero è l´alfiere di questa cosa... tanto ora non è che se la merita granché questa convocazione, quindi...». Lippi: «Cioè, lui dovrebbe andare in Giappone?». Moggi: «Dunque, noi facciamo questa trasferta a fine campionato, mi sembra ai primi di giugno no? E la sua presenza è determinante». Lippi: «Ah, è determinante. Cioè te dici se non lo convoco ora, neanche in quella occasione è giustificata la convocazione? Ma a giugno come si fa, se mi si fanno male sette attaccanti...». Moggi: «Allora noi cominciamo così, poi se si fanno male gli attaccanti, pazienza». Lippi: «Comunque io ora non avevo intenzione di chiamarlo. Anche perché se viene in Nazionale e fa due gol poi rompono i c...... a Capello». La sede del match della Nazionale. 21 novembre 2004, Moggi a Mazzini: «Mi sono inc...... con Franza (presidente del Messina, ndr). Mi aveva assicurato almeno 22mila abbonati e invece sugli spalti c´erano appena 7mila paganti. Ma la faccia ce l´avevo messa io».