Macchina del tempo n. 5 maggio 2006, 5 maggio 2006
Per anni gli scienziati hanno pensato che le rapide piroette dei delfini fossero eseguite flettendo la coda in aria
Per anni gli scienziati hanno pensato che le rapide piroette dei delfini fossero eseguite flettendo la coda in aria. Secondo Frank Fish, che si occupa di morfologia funzionale alla West Chester University (Pennsylvania), questa teoria non regge: i delfini non possiederebbero tanta flessibilità ed é inverosimile che possano usare l’aria per spingersi e ruotare. Fish ha collaborato con l’ingegnere Anthony Nicastro e con Daniel Weihs, un esperto di idrodinamica del Technion (The Israel Institute of Technology, Haifa), per studiare le forze coinvolte nelle acrobazie delle stenelle, una specie di piccoli delfini. I ricercatori hanno creato un modello matematico in grado di mostrare la dinamica del salto e delle piroette: le stenelle userebbero le loro pinne per iniziare a ruotare lentamente dentro l’acqua. Secondo lo studio, quando il delfino comincia a emergere la resistenza dell’acqua decresce fortemente. L’animale, con un’ultima spinta, accelera e può effettuare fino a sette piroette. Ma non si tratterebbe solo di un gioco. L’impatto, infatti, è talmente forte da provocare la morte dei pesci che si trovano nelle immediate vicinanze.