Macchina del tempo n. 5 maggio 2006, 5 maggio 2006
Il feto umano sente la musica? (risponde Gabriele Biella, ricercatore dell’Istituto di Bioimmagini e Fisiologia Molecolare del Cnr di Milano)
Il feto umano sente la musica? (risponde Gabriele Biella, ricercatore dell’Istituto di Bioimmagini e Fisiologia Molecolare del Cnr di Milano). Le capacità di riconoscimento uditivo si sviluppano già precocemente in utero. Un ascolto reattivo (cioè con segni di risposta da parte del feto) sembra essere già presente alla sedicesima settimana gestazionale (sg). Entro il giorno della nascita, sono state osservate particolari risposte di riconoscimento da parte del neonato, quali la variazione della propensione a succhiare e la riduzione della frequenza cardiaca, se posto all’ascolto di un testo conosciuto, perché letto a voce alta dalla madre già durante la gravidanza. In relazione alla musica, si è visto che vi è una progressiva maturazione nelle risposte fetali. Facendo ascoltare al feto una ninna-nanna è stato scoperto che prima della 33ma sg il feto distingue soltanto le proprietà acustiche di una melodia, ma dopo la 35ma sg è in grado di mantenere anche un’attenzione prolungata alle frasi musicali. Non bisogna però pensare che vi sia una valutazione simile a quella dell’adulto, in cui intervengono molti fattori ed eventi (culturali, cognitivi, empirici, estetici, correlativi, etc.) ma come semplice proprietà di attenzione selettiva a uno stimolo sensoriale complesso.