Macchina del tempo n. 5 2006, 12 maggio 2006
Agli occhi dei profani sembrano assolutamente uguali, ma come è possibile riconoscerle e in cosa si differenziano le api e le vespe? (Risponde Umberto Bernardo, ricercatore dell’Istituto per la protezione delle piante del Cnr di Portici (Na)
Agli occhi dei profani sembrano assolutamente uguali, ma come è possibile riconoscerle e in cosa si differenziano le api e le vespe? (Risponde Umberto Bernardo, ricercatore dell’Istituto per la protezione delle piante del Cnr di Portici (Na). I caratteri che li distinguono sono molti nonostante siano entrambi imenotteri. L’ape (Apis mellifera) è di colore marroncino con fasce dorate e presenta un’elevata pelosità (peli piumosi) con cestelle sulle zampe per il trasporto del polline. Inoltre ha un apparato boccale allungato (specializzato per la raccolta del nettare) molto evidente durante la nutrizione ed è solitamente più lenta nei movimenti. Tra le più comuni vespe ci sono la Vespula vulgaris e la Polistes gallicus. Le vespe hanno meno peli, una colorazione differente (giallo chiaro con bande nere), un corpo più allungato e un apparato boccale normale. Hanno inoltre, a differenza delle api, colonie annuali con femmine fecondate che sopravvivono all’inverno; costruiscono nidi con materiale simile alla carta e non producono cera. Si nutrono per lo più di carne ma non disdegnano le sostanze zuccherine. Entrambi gli insetti possono pungere per difesa, ma le api, dopo la puntura, sono destinate a morire perché il pungiglione rimane attaccato al sito della puntura con la ghiandola del veleno. Le vespe, al contrario, sono in grado di pungere ripetutamente.