Corriere della Sera 10/05/2006, pag.53 Aldo Grasso, 10 maggio 2006
Processo di Biscardi vero teatro comico. Il Corriere della Sera 10 maggio 2006. Dopo 26 lunghe stagioni, di una cosa siamo certi: «Il processo di Biscardi» (La 7, lunedì, ore 20
Processo di Biscardi vero teatro comico. Il Corriere della Sera 10 maggio 2006. Dopo 26 lunghe stagioni, di una cosa siamo certi: «Il processo di Biscardi» (La 7, lunedì, ore 20.55) non è un programma giornalistico (come peraltro già decretato dalla magistratura) ma l’ultima, gloriosa espressione del teatro comico italiano «di mestiere». Aldo Biscardi è l’erede dell’istrione itinerante, il comico dell’arte che recita «a soggetto» lasciando a sé a e a suoi comprimari ampi spazi di improvvisazione, pur nella fissità di fondo dei vari personaggi. Sì, certo, la puntata dell’altra sera è stata «una serata storica» ma non per i contenuti, non per le tesi sostenute, non per le rivelazioni fatte. «Storica» per come Biscardi ha cercato di cavarsi d’impaccio. C’era infatti quel problema dell’ex arbitro Fabio Baldas, delle indicazioni che riceveva da Luciano Moggi, del supermoviolone, magari c’era anche il problema del numero di volte che lo stesso Moggi è intervenuto al «Processo» in persona o via telefono, dei suoi stretti rapporti (professionali, per carità) con il conduttore, di quella sciocchezza dell’orologio del centenario. Insomma c’era anche qualcosa d’interessante, almeno dal punto di vista giornalistico. Biscardi ha fornito una grande interpretazione, nello scaricare Baldas. Ha cominciato col dire che aveva soppresso le rubriche per l’incalzare delle notizie (?!?) e ha terminato sostenendo che «Baldas non è il nostro moviolista, lui esprimeva solo delle opinioni, il moviolista è Paolo Pellacani». Nessuno dei suoi ospiti ha osato contraddirlo. Eppure c’erano fior di giornalisti come Lamberto Sposini (preoccupato solo del clima giustizialista che si sta instaurando nel Paese) o Vincenzo Carchidi o Tiziano Crudeli o Darwin Pastorin (vicedirettore di Biscardi, accidenti!) o Gigi Moncalvo o Fabio Ravezzani o Klaus Davi o Fabio Santini. Tutta gente che non le manda a dire, tutta gente che da Moggi ha sempre preso le distanze. Intanto Biscardi figlio bloccava l’incursione delle Iene che volevano consegnare a Biscardi padre un orologio. Se il calcio conoscerà mai «un’epoca nuova», così invocata dai comedians, ebbene quel giorno ci piacerebbe che il «Processo di Biscardi » si occupasse di curling. Aldo Grasso