Corriere della Sera 10/05/2006, pag.55 Roberto Perrone, 10 maggio 2006
Tutti quelli che «Luciano? L’ho sempre attaccato». Corriere della Sera 10 maggio 2006. Moggi Luciano? Luciano Moggi? Il nome mi dice qualcosa, ma non lo conosco
Tutti quelli che «Luciano? L’ho sempre attaccato». Corriere della Sera 10 maggio 2006. Moggi Luciano? Luciano Moggi? Il nome mi dice qualcosa, ma non lo conosco. O meglio, lo conosco ma lo attacco dal luglio del 1987. Di Franco Carraro, poi, chiedevo le dimissioni dall’ottobre del 1962, quando stava ancora allo sci nautico. Eccoci qui, dalle intercettazioni alle distinzioni. Tutti avevano capito, compresa la Rai che spaparapanza in palinsesto «L’ultimo rigore 2», fiction sul calcio sporco. Insomma, dopo le «discipline» per cui sono indagati, dimessi, licenziati eccetera i protagonisti di questa vicenda, l’ultima specialità olimpica è il salto veloce dal carro del perdente prossimo venturo. sparita la fila di quelli che volevano assumere Moggi (praticamente tutti), si sono volatilizzati quelli che hanno protetto Carraro nel bailamme- fideiussioni, nell’uragano- diritti tv, nel caos-Catania, quando, per far rotolare il campionato, si andava da Gianni Letta a Palazzo Chigi. Però cerchiamo di metterci d’accordo. L’avvocato Carlo Taormina ha affermato: «Avevo ragione quando dissi al ’’Processo di Biscardi’’ che una cupola mafiosa si era impadronita del mondo del calcio. Tutti i giornalisti, scandalizzati, mi aggredirono e mi isolarono e Biscardi non mi invitò più». Il «roscio», l’uomo dell’orologio che non era un orologio ma forse un gallo canterino, lunedì sera però sosteneva la stessa cosa: «Non abbiamo mai guardato in faccia a nessuno». Urge distinzione (appunto): ha ragione Taormina o Biscardi? Unica certezza: tutti erano a conoscenza della corruzione del sistema, perfino il romeno Cristian Chivu, difensore della Roma: «Sono cose che si sapevano». Rispunta da Santo Domingo (perché se torna, non soggiorna in un castello) Luciano Gaucci: «Non per vantarmi, ma sono stato per anni in tutte le trasmissioni denunciando queste malefatte e poi sul campo davano contro alle mie squadre». Tra i rovinati speciali, rivendica un posto Gigi Simoni che ricorda la vicenda di Ronaldo-Iuliano. «Quanto sta venendo alla luce conferma i sospetti di ieri. Carraro evidentemente si sente responsabile». Si ri-sente anche Giancarlo «Picchio» De Sisti: «Nel 1992 ad Ascoli dissi di no a Moggi. Mi voleva affibbiare due giocatori che non mi servivano. Nel 1994 denunciai il sistema di cui Moggi era il centro. Non ho più allenato». Ma come, con tutti i nemici che saltano fuori in questi giorni? Lo poteva ingaggiare Enrico Preziosi, che rammenta: «Adesso tutti sparano su Carraro e Moggi. Troppo facile. Io l’ho fatto e per questo ho pagato, prima con il Como e poi con il Genoa». Infine, la testimonianza «dell’Atalanta» (il termine meno offensivo nelle telefonate), cioè l’ex co-designatore Paolo Bergamo: «Un onore essere etichettato in modo così spregevole da certi personaggi. Vuol dire che svolgevo in modo corretto il mio lavoro». Lui non c’entrava. Anzi, non c’era e se c’era dormiva. Roberto Perrone