Varie, 7 maggio 2006
MARCHINI
MARCHINI Corinto Melzo (Milano) 8 agosto 1947. Politico. «[...] ex di Autonomia operaia, fondatore delle Camicie verdi ed ex senatore del Carroccio. [...] ”Lo dico ufficialmente per la prima volta. Bossi mi chiamò all’una e mezza di notte e credo che il magistrato Papalia abbia la registrazione. Mi disse di sparare ai carabinieri, che le Camicie verdi dovevano essere pronte a sparare. Io gli dissi che era pazzo, che cosa stava dicendo. Non era sua intenzione sparare ai carabinieri, però sperava che rispondessi di sì, così finivo in galera e lui si giocava la mia figura nelle piazze”. Parole forti, che Marchini precisa al Corriere: ”Le parole esatte furono: ’Le Camicie verdi devono essere pronte a sparare ai carabinieri’”. Uno scenario sorprendenti: ”In vista della dichiarazione d’indipendenza, Bossi mi chiese manifestazioni eclatanti, gesti estremi. Voleva che si bruciassero il tricolore, le effigi dei carabinieri”. Poi il capitolo Borghezio. ”Una sera - racconta - alcuni della Lega mi dissero che avevano ricevuto un ordine, a nome mio, di uccidere Borghezio. Serviva per farne un martire da usare nelle piazze. Una settimana prima del giorno fatidico fu revocato”. [...] Giochi pericolosi a cui Marchini pose fine nel ’97: ”L’episodio culmine fu un progetto berlusconiano per devastare il verde a Pioltello. Mi opposi e Bossi me ne chiese conto. Evidentemente stava già facendo affari sottobanco con Berlusconi”. [...]» (Alessandro Trocino, ”Corriere della sera” 7/5/2006).