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 2006  maggio 07 Domenica calendario

Tutti gli intrecci dei nuovi furbetti. Il Sole-24 Ore, domenica 7 maggio 2006. Sono i furbetti del calcio

Tutti gli intrecci dei nuovi furbetti. Il Sole-24 Ore, domenica 7 maggio 2006. Sono i furbetti del calcio. Padri, figli e figlie. Sopra tutti Luciano Moggi, 69 anni, una carriera bruciante: da capostazione a Civitavecchia, un mestiere che gli ha lasciato il soprannome di "paletta", a direttore generale e consigliere di amministrazione della Juventus. Accanto a Moggi, nell’empireo del calcio e finanza, Cesare Geronzi, 71 anni, presidente di Capitalia, ex Banca di Roma. Integrato con questo intreccio di potere, Franco Carraro, 67 anni a dicembre, presidente della Federcalcio e di Mcc, banca d’affari controllata da Capitalia, cioè da Geronzi. Questi sono i padri. Dei figli si dirà tra poco. Prima un passo indietro. La Juventus, club più blasonato d’Italia, adesso ha la reputazione macchiata dalle disinvolte telefonate del suo dirigente più pagato, che nell’estate 2004 dava ordini al designatore arbitrale Pairetto, a dirigenti della Federcalcio, all’ex arbitro Baldas che fa la moviola al Processo del lunedì. "Lucianone" è diventato ricco e potente grazie al calcio. Nell’ultimo campionato, la stagione terminata il 30 giugno 2005, la Juventus gli ha riconosciuto uno stipendio di 2,419 milioni di euro al lordo delle tasse. Moggi ha guadagnato più del suo superiore, l’amministratore delgato Antonio Giraudo, che ha percepito 2,128 milioni lordi. Vista la fortuna del padre, il figlio Alessandro Moggi, nato nel 1972 a Civitavecchia, ha deciso di intraprendere l’attività di procuratore di calciatori. Un agente di solito incassa il 5% degli ingaggi, più i premi sui trasferimenti. Il primo passo di Moggi jr. è stato entrare in società con un esperto procuratore, Franco Zavaglia, nato a Polistena (Reggio Calabria) nel 1947, nella Football Management Srl, costituita il 25 gennaio 1994 a Roma. Zavaglia è stato il primo agente di Francesco Totti. Nel 2000 altri figli d’arte hanno seguito la strada di Moggi junior. Il 21 settembre 1990 è stata costituita a Roma la General Athletic Spa. I soci erano, ciascuno con il 20%, Chiara Geronzi, nata nel 1972, Andrea Cragnotti, nato nel 1971, Francesca Tanzi, nata nel 1967, oltre al 40% detenuto da Romafides, fiduciaria della Banca di Roma. Geronzi, Cragnotti, Tanzi: sono i figli del presidente di Banca di Roma, e oggi Capitalia (Cesare Geronzi) e degli allora proprietari della Lazio e Cirio (Sergio Cragnotti) e del PArma e Parmalat (Calisto Tanzi). Il notaio che ha firmato l’atto di nascita della General Athletic Spa è Gennaro Mariconda, professionista di fiducia della Banca di Roma. La banca presieduta da Cesare Geronzi fornisce alla società presieduta dalla figlia Chiara l’appartamento sede della società, in vicolo Barberini 35: 178 metri quadri, affittati al canone mensile di 10,5 euro al metro quadrato. Un prezzo di favore, circa la metà degli affittiche si possono spuntare sul mercato nel pieno centro di Roma. Un anno dopo; l’8 ottobre 2001, il grande abbraccio tra la gioventù dorata del calcio e finanza: è nata la Gea World, dall’unione tra la Football Management di Moggi jr. e Zavaglia e la General Athletic di Chiara Geronzi e degli altri rampolli del bel mondo. Con loro Riccardo Calleri, nato a Torino nel 1966, figlio di Gian Marco, ex presidente di Torino e Lazio, fu lui a vendere il club biancoceleste a Cragnotti. L’atto di nascita della Gea è stato stipulato dal notaio Salvatore Mariconda, nato nel 1970; figlio del notaio della Banca di Roma. Salvatore è poi entrato nel cda della Gea, in cui siede tuttora. Quando è nata la Gea si sono dimessi dalla General Athletic Francesca Tanzi e Andrea Cragnotti, forse spaventati dalle critiche per l’iniziativa. Gea, una sigla che evoca Geronzi. La Banca di Roma, poi divenuta Capitalia, era ed è un istituto molto influente nel calcio: è stata azionista della Lazio, è socio importante dell’As Roma attraverso Compagnia Italpetroli, ha avuto in pegno le azioni del Perugia, poi fallito, finanziava la Parmalat di Tanzi, padrone del Parma. Nel patto di sindacato che comanda Capitalia ci sono la Finivest (proprietaria del Milan) e Massimo Moratti (proprietario dell’Inter). Capitalia controlla la Mcc presieduta da Carraro. Il quale ha assunto alla Federcalcio, come direttore dell’ufficio marketing, l’altra figlia di Geronzi, Benedetta, classe 1971. Benedetta è azionista di alcune società insieme a Luigi Carraro, nato nel 1977, figlio del presidente Figc. L’intreccio dei rapporti ha reso irresistibili «i ragazzi della Gea», come li ha definiti qualche tempo fa Luciano Moggi, additandoli ad esempio in un’intervista televisiva. Gli scandali intorno alla Gea e ai suoi soci hanno riportato a un riassetto azionario. La General Athletic, messa in liquidazione un anno fa ma ancora socia della Gea al 45%, non ha più come azionisti Romafides (ma chi c’era dietro la fiduciaria?), solo Chiara Geronzi e Riccardo Calleri. nella società è entrato e uscitoGiuseppe De Mita, figlio dell’ex presidente del Consiglio Dc Ciriaco, che è stato anche direttore generale della Lazio e ora è direttore generale dell’Avellino. Gli altri sono ancora lì, sempre nell’appartamento affittato a prezzi di favore da Capitalia. Ora meditano di sciogliere il sodalizio. Ma chissà se lo faranno. Hanno le procure di 200 calciatori professionisti e 12 allenatori. Non sarebbe facile dividersi le spoglie, forse molti clienti abbandonerebbero la scuderia. perché, rotta l’unione di potere, la forza d’urto dei «ragazzi della Gea» si dissolverebbe. Gianni Dragoni