6 maggio 2006
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Frazzi Andrea
• Nato a Firenze il 22 gennaio 1944, morto a Milano il 4 maggio 2006. Regista. «[...] faceva parte di una coppia di autori collaudata nel tempo. Lavorava con il fratello gemello Antonio. Erano identici, indistinguibili fra loro, e su questo scherzavano volentieri attribuendo Antonio ad Andrea la parte più autoriale del loro lavoro, e il primo al secondo la vena più nazional-popolare. La loro notorietà l’avevano raggiunta in televisione con fiction come Due madri per Rocco, Don Milani, Marcinelle, Almost America e Angela [...] I gemelli avevano debuttato in teatro nel 1972 e la loro carriera si è svolta parallelamente sul palcoscenico e in televisione. Esordienti ultracinquantenni, il loro debutto nel cinema avviene nel 2000 con Il cielo cade con Isabella Rossellini, la storia di due bambine che imparano cosa vuol dire essere ebree nell´Italia del 1944. Il loro secondo film Certi bambini, dopo essere stato premiato al Festival di Karlovi Vary, è stato l’unico titolo italiano vincitore di un premio, nel 2004, dell’European Film Academy, considerato l’Oscar europeo. Il riconoscimento loro assegnato, intitolato a Fassbinder, è stato per ”la rivelazione 2004”. Un film durissimo su un bambino killer. ”Avevamo la necessità” aveva confessato Andrea Frazzi in quell’occasione ”di toglierci di dosso il pregiudizio di essere considerati esclusivamente autori televisivi. Il premio al nostro film” si era augurato ”servirà a strapparci di dosso questa etichetta”. Certi bambini, tratto dal fortunato romanzo di Diego Da Silva, è una specie di discesa agli inferi di un ragazzo napoletano lentamente calamitato verso il mondo del crimine. ”La nostra intenzione era di raccontare” avevano spiegato i registi ”il doppio viaggio di Rosario, un ragazzo che lascia la casa della nonna per compiere il suo lavoro malavitoso e nello stesso tempo inizia un viaggio interiore per capire come è arrivato a tanto”. Durante il suo viaggio in metropolitana Rosario rivive le tappe della sua vita. Il progetto di un nuovo film, un giallo su un bambino che capita in casa di una sessantenne, con la morte di Andrea Frazzi non avrà seguito. [...]» (Roberto Rombi, ”la Repubblica” 6/5/2006).