varie, 6 maggio 2006
CINQUE Luigi
CINQUE Luigi 1953. Musicologo •«[...] prime esperienze musicali con il Canzoniere del Lazio, e dopo un lungo percorso nella musica contemporanea [...] è oggi un “antropologo della musica”, un protagonista assoluto della ricerca musicale etnica, di quel multiculturalismo che vede non a caso Roma, la sua città, come uno dei laboratori più importanti al mondo. La sua esperienza, come per altri versi quella condotta dall’Orchestra di piazza Vittorio, ne sono gli esempi più lampanti e significativi: “Più di Parigi o Londra o New York [...] Roma è alla sua base multiculturale: qui c’è un’amministrazione che aiuta, in questo senso; e poi non si dovrebbe mai dimenticare che la città venne fondata da Enea che si portava il padre Anchise sulle spalle dalla Turchia”. Partendo da questi presupposti e da un’idea del sacro “come dimensione dello sguardo e dell’ascolto”, negli ultimi anni [...] ha tenuto una lunga tournée proponendo una sorta di opera aperta (pronta cioè ad accogliere i contributi di musicisti incontrati sul posto) nei paesi che si affacciano sul mediterraneo o verso altri popoli che con le nostre culture hanno legami profondi: dalla Francia alla Spagna, dalla Turchia al Pakistan e Israele, per arrivare all’India e al Pakistan [...] “[...] per fare un solo esempio, il jazz modale di Miles Davis all’epoca sembrò una rivoluzione ma aveva legami profondi con le scale utilizzate dalla musica folk medievale e rinascimentale”. Compito della composizione, di fronte a materiali vivi ed eterogenei come quelli utilizzati da Cinque “è il raccordo, il collegamento antropologico di elementi che fanno parte del linguaggio comune della musica”. Un processo compositivo che deve necessariamente tener conto dei “solisti”, “conoscendone però gli elementi antropologici e il senso e il valore che hanno rispetto alla loro cultura d’origine” [...]» (Carlo Moretti, “la Repubblica” 6/5/2006).