6 maggio 2006
Tags : Karel. Appel
Appel Karel
• Nato ad Amsterdam (Olanda) il 25 aprile 1921, morto a Zurigo (Svizzera) il 5 maggio 2006. Pittore. «’Un pittore è colore” [...] E spiegava che per lui questo pensiero era così vero che usava i tubetti come dei lapis. Aveva cominciato fin dal 1947, ancor prima della nascita del gruppo CoBrA. Aggrediva direttamente la tela con i colori a olio. Per modificare la linea del colore usava un dito, la spatola, il pennello ma anche l’intera mano. Sono nati così dipinti segnati dalla materia e da una potente carica espressionista affidata ai neri, ai rossi, ai gialli. Pittura informale che si ricollega ai grandi maestri nordici, Munch, Ensor, Nolde, e che ha portato Appel sull’Olimpo dell’arte. [...] Ha continuato fino all’ultimo quel viaggio nel colore che in gioventù era stato influenzato da Van Gogh. Era nato ad Amsterdam nel 1921. Viveva vicino al museo e con dieci centesimi poteva ammirare i suoi dipinti, ”la potenza dei suoi colori, delle sue pennellate”. Ben presto però Appel si trasferì a Parigi dove l´8 novembre del 1948 fu fondato il gruppo CoBrA, acronimo di Copenaghen, Bruxelles, e Amsterdam, le città di provenienza di Appel, che ne era il motore, Corneille, Costant, a cui si aggiunsero Asger Jorn e Pierre Alechinsky. Rileggevano l’espressionismo in chiave informale ma alimentandosi anche di surrealismo e astrattismo. Fu il più importante movimento europeo del dopo guerra, figlio della riconquistata libertà, della ricerca di un qualcosa che non avesse legami con il passato, con una spontaneità tipica della creatività infantile e che riusciva a fondere le tendenze moderne. Sulla matrice politica c’è ancor oggi un gran dibattito. Appel non era marxista. Costant un rivoluzionario e così molti artisti francesi vicini al gruppo. Ma non era comunista la guida dei CoBrA, il poeta belga Christian Dotremont. Nel 1949 allo Stedelijk Museum di Amsterdam fu allestita la prima mostra del gruppo con opere di Appel, Costant, Corneille, e di altri artisti francesi, belgi, olandesi, danesi. Fu un disastro: stroncature di critica e di pubblico. L’esperienza del gruppo CoBrA si concluse quasi per consunzione nel 1951. E Appel cominciò un solitario cammino, marcato da critici come Michel Tapié e dalla seconda metà degli anni Cinquanta dall’incrociarsi con la cultura americana, con il jazz. del 1957 l’incontro con New York, con musicisti come Count Basie, Duke Ellington, Dizzy Gillespie, che scrisse le musiche per il film La réalité de Karel Appel. Il jazz fu per Appel una fonte di straordinaria ispirazione. Cercava un nuovo ritmo nel lavoro, cercava quel senso del non finito che avvertiva a New York. Il jazz e la pittura: ”Franz Kline, che dipingeva in modo molto diretto, nero su bianco, e De Kooning. Davano una forte e diretta impressione della città”. in questo universo che si tuffò Appel, con una pittura realizzata con una violenza gestuale estrema, costruita per stratificazioni di materia, da pennellate spesse e pastose in cui predominano accesi colori primari, una pittura sempre nuova, spregiudicata, aggressiva e fantastica, allergica al rigore e all’ordine, giocata su stravolgimenti grotteschi dell’immagine. Negli ultimi anni Appel si era trasferito in Toscana, nei pressi di San Casciano, dove aveva riscoperto il paesaggio ma come sempre andando ben oltre il soggetto, con un senso astratto che ne restituiva la profonda vitalità» (Paolo Vagheggi, la ”Repubblica” 6/5/2006).