Marco Travaglio, la Repubblica 6 maggio 2006, 6 maggio 2006
ROMA - «Anche se non sono emersi fatti penalmente rilevanti, lo scenario è quantomai inquietante. Perché è inquietante che la salute di un giocatore sia considerata meno importante di un positivo risultato sportivo in quello che è pur sempre un gioco
ROMA - «Anche se non sono emersi fatti penalmente rilevanti, lo scenario è quantomai inquietante. Perché è inquietante che la salute di un giocatore sia considerata meno importante di un positivo risultato sportivo in quello che è pur sempre un gioco. Ma soprattutto perché è inquietante che un dirigente di società come il Moggi possa, da un lato, puntualmente ottenere dai vertici arbitrali le designazioni a lui gradite nei casi in cui il sistema lo consente (come per le amichevoli) e dall´altro vantarsi, parlando con dirigenti della federazione, di poter ’far cacciare´ uno dei due designatori arbitrali... Le (sue) possibilità di influire su Pairetto là dove il sistema lo consente non sono millanteria, ma dato reale, preciso e provato (almeno in una occasione) in maniera indiscutibile». Una «situazione anomala che merita l´attenzione dei competenti organi della Figc». E´ devastante, per i vertici arbitrali e quelli della Juventus, la richiesta di archiviazione firmata il 19 luglio 2005 dal procuratore di Torino Marcello Maddalena e poi accolta dal Gip. Anche perché cita un altro scandalo scoperto dalla Procura subalpina dieci anni fa, quando Moggi ingaggiò «compiacenti donnine destinate agli arbitri delle partite del Torino» in coppa Uefa: «partite che non rientrano nell´ambito di tutela del reato di frode sportiva (e per questo l´ipotesi di accusa era stata allora archiviata)». E poi perché cita una frase del gip che ha archiviato il fascicolo: sono provati «frequenti ma pur sempre isolati accordi tra Moggi e Giraudo da un lato e Pairetto dall´altro circa la designazione di arbitri ritenuti ’favorevoli´ alla Juventus...». C´è insomma - chiosa Maddalena - una «totale disponibilità di Pairetto nei confronti del Moggi»; una «assai stretta contiguità tra il designatore Pairetto e i dirigenti della Juventus, unica società con la quale il Pairetto mantiene rapporti tanto intensi»: un «comportamento deontologicamente scorretto». L´ABUSO DI FARMACI - Il medico Riccardo Agricola, indagato, intercettato e poi prosciolto per ricettazione di medicinali, telefona al medico del Coni Carlo Tranquilli: ne «emerge come il calciatore Chiellini, in seguito al controllo Coni sui calciatori destinati a rappresentare l´Italia alle Olimpiadi, era risultato avere ematocrito ed emoglobina alterati». Poi Agricola parla con Moggi delle «possibili ripercussioni negative per la società». Il consulente tecnico dei pm ha poi «ritenuto che la variazione dei parametri ematocrito ed emoglobina poteva essere indicativa di una possibile assunzione di eritroproietina», anche se «non è possibile stabilirlo con certezza». C´è poi Nedved, mandato in campo nei preliminari di Champions nonostante un ginocchio malandato: «a tal fine Agricola somministra al calciatore (che manifesta sul punto la propria perplessità) analgesici e antinfiammatori per il ginocchio molto attivi, ma anche molto tossici e potenzialmente pericolosi. Ma nemmeno questo è reato: semmai, una violazione dell´ "etica professionale del medico"». AFFARI INTERNI - Il 12 agosto esce il calendario del nuovo campionato di serie A. Giraudo chiama subito Moggi, con una frase un po´ inquietante: «E´ andata male, abbiamo delle partite tutte cambiate, cosa possiamo fare?». Ma Lucianone si fa una risata. Ha ben altri pensieri. Un misterioso "corvo" che potrebbe dar noia. E una voce dal sen fuggita ad "Atalanta" (il designatore Bergamo): il «gran figlio di p. ha detto che noi... il campionato sarà sicuramente Milan-Inter». Giraudo: «Non siamo forti a livello industriale e politico». Moggi: «Siamo accantonati un´altra volta... Siamo i più deboli di tutti, ma non dobbiamo fare da spettatori». In verità, così debole Lucianone non pare proprio. UN GIUDICE DA ELIMINARE- Il 10 settembre 2004 Moggi parla col vicepresidente della Figc Mazzini ed entrambi si lamentano di Emidio Frascione, presidente del Consiglio di Stato che ha "riammesso il Como e la Viterbese". Moggi sostiene che così è la crisi della federazione, e che è "un bel casino". Frascione però è anche procuratore federale in Figc. E Moggi va giù deciso: "Questo lo facciamo fuori!". MOGGI E L´UEFA- I tentacoli di Moggi si allungano fino all´ Uefa. A ferragosto 2004 si occupa dell´ex arbitro Fabio Baldas, addetto al moviolone di Biscardi, per mettere pace fra lui e Aldo. Poi, il 20 agosto, informa Baldas: "Con Aldo ho risolto". Baldas vorrebbe mantenere il suo incarico Uefa, ma "Pairetto mette i bastoni fra le ruote". Lucianone rassicura: "Ma immagina se Pairetto può mettere i bastoni fra le ruote... che Pairetto ti rompa i coglioni mi sembra impossibile". Risolve lui, al solito. Così come quando Giulio Pazzanese, già delegato Uefa per le partite di Champions, perde il posto. Moggi mobilita Mazzini. Poi promette a Pazzanese: "Adesso la cosa la faccio rimediare io... Parlo all´Uefa... Non si perde niente". "Ma – domanda a Mazzini - che interessi hanno a togliere questo dall´Uefa?". E Mazzini: "Ma perché è un amico nostro, coglione!". Moggi: "Lasciami due-tre ore di tempo, dài". E sistema tutto.