Vanity Fair 11/05/2006, pag.56-58 Enrica Brocardo, 11 maggio 2006
Brangelina Story. Vanity Fair 11 maggio 2006. Sarà pur vero, come scrive il magazine People nello speciale dedicato alle 100 persone più belle del mondo, che a vedere la famiglia Jolie-Pitt sulle dune del deserto della Namibia venga da chiedersi come possano tanta bellezza e perfezione concentrarsi in un solo posto
Brangelina Story. Vanity Fair 11 maggio 2006. Sarà pur vero, come scrive il magazine People nello speciale dedicato alle 100 persone più belle del mondo, che a vedere la famiglia Jolie-Pitt sulle dune del deserto della Namibia venga da chiedersi come possano tanta bellezza e perfezione concentrarsi in un solo posto. Ma è altrettanto comprensibile che uno si chieda chi diavolo glielo ha fatto fare a un’attrice di Hollywood incinta di otto mesi (così ha detto Angelina, chiedendo di «avere pazienza») di andarsene in un Paese dell’Africa che la maggior parte degli americani non saprebbe dove cercare sul mappamondo. Nell’intervista rilasciata dalla Jolie al canale americano Nbc e andata in onda giovedì 27 aprile, la giornalista Ann Curry descrive il luogo dove Angelina e Brad si sono trasferiti dall’inizio di aprile come «il confine di nessun posto». lì che nascerà il figlio della coppia più bella del mondo? «Non lo sappiamo. Ma abbiamo organizzato le cose in modo intelligente, siamo pronti, qualunque cosa succeda», ha risposto Angelina. Che ha accettato di parlare con la televisione per promuovere la causa dell’educazione dei bambini nei Paesi del Terzo Mondo, come portavoce della Global Education Week. Un nuovo impegno, per lei, oltre a quello di ambasciatrice di buona volontà per L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati. Parlando di come la mancanza di istruzione faccia crescere la mortalità infantile («le statistiche dimostrano che se ogni bambino andasse a scuola, ogni anno avremmo 700 mila malati di Aids in meno»), Angelina non ha potuto fare a meno di portare a esempio Maddox, quattro anni, cambogiano, e Zahara, uno, etiope: i figli adottati prima da lei e, a gennaio, anche da Brad Pitt. «Guardo Zahara e penso a quanti milioni di bambini, anzi, soprattutto bambine, nel suo Paese, non vanno a scuola. Come possono se hanno l’Aids in famiglia e i loro genitori muoiono? Anche lei non avrebbe avuto nessuna possibilità di studiare. E lo stesso per Maddox: quanti sono i bambini di strada in Cambogia? Con ogni probabilità quello sarebbe stato il suo destino: diventare uno di quei ragazzi che sopravvivono raccogliendo spazzatura », ha detto all’Nbc un’Angelina Jolie estremamente seria nei discorsi, ma sorridente in viso. Imperturbabile anche quando si è rifiutata di rivelare il sesso del nascituro: «Lo so ma voglio tenerlo per me», ha dichiarato, accettando, però, di fare un po’ di autoironia sull’effetto che la gravidanza sta avendo sul suo umore: «Ho questa risatina un po’ isterica, lo dice anche Brad. Può andare avanti per ore, è terribile... Dev’essere una questione ormonale». Come quasi tutte le interviste alla Jolie o gli articoli sulla coppia pubblicati in questi ultimi mesi, il tono del servizio di Nbc è accondiscendente, persino complice. Il clima intorno a loro è cambiato. Del resto tutte le malignità, ormai, erano state dette: che la coppia era solo un patto promozionale e che, comunque, lei avrebbe usato Brad come una lussuosa baby-sitter prima di buttarlo via. Il sospetto, però, e che la favola, almeno per ora, sia vera: proviamo a ricapitolarla. Brad e Angelina si trovano sul set del film Mr. and Mrs. Smith. la storia di una coppia di spie che, all’insaputa l’uno dell’altra, hanno ricevuto l’incarico di uccidere il partner. I fotografi fanno a botte per mostrare un semplice sfioramento, uno scintillio negli occhi che possa far venire il sospetto di una complicità che va al di là della parte. Perché se oggi People li ha eletti la famiglia più bella del mondo, allora Pitt e Jolie erano già gli attori più belli di Hollywood. Ricordate quello che si diceva della Aniston? «Durerà poco perché lei è troppo normale per uno così». Ma forse, più che la bellezza, ha fatto da collante tra Brad e Angelina una passione condivisa per l’impegno civile e, soprattutto, il sogno di una famiglia. Cui i rispettivi coniugi, specie quello di Angeina, Billy Bob Thornton, avevano risposto picche. «Billy non era pronto a adottare un figlio. Mi ha fatto i migliori auguri e se n’è andato», raccontava la Jolie nell’intervista che Vanity pubblicò a giugno del 2005. Pochi mesi prima Brad Pitt, sempre a Vanity Fair, alla domanda se avrebbe avuto un figlio con la Aniston, aveva risposto: «Quando sarà il momento succederà. Andrò avanti a fare figli fino a quando qualcuno dirà basta». A marzo del 2002 Angelina adotta Maddox, a luglio molla Billy e porta avanti il suo progetto: «adottare tantissimi bambini». Tre anni dopo arriva Zahara. A quel punto c’è anche papà Brad ad accoglierla. Il suo matrimonio con Jennifer era finito a gennaio 2005: prima era arrivata l’indiscrezione sui piatti volati in casa il giorno in cui Jennifer avrebbe intercettato una telefonata passionale del marito con Angelina. Qualche giorno dopo la coppia confermava a People la separazione. Poi, per un po’, non accade più nulla. Fino a giugno dell’anno scorso, quando Pitt viene pizzicato a guidare una mini moto nella villa di Angelina, nel Buckinghamshire, in Inghilterra. Nelle foto si vede lui che sostiene alla guida il piccolo Maddox mentre lei li osserva amorevole. Da quel momento non si staccano più: fanno castelli di sabbia sulla spiaggia di Malibu, davanti alla casa di Brad dove, nel frattempo, lei si è trasferita, figli e bagagli. In ottobre si accompagnano sul set l’uno (The Assassination of Jesse James) dell’altra (Beowulf), distribuiscono aiuti ai poveri, incontrano i potenti del mondo per difendere i diritti dei bambini. Avvistati ovunque, per ragioni di lavoro o di charity, lui mano nella mano con Maddox, lei con Zahara in • braccio, diventano la coppia «globe-trotting» più glamour del pianeta. Angelina incassa anche la benedizione della famiglia Pitt: merito della comune passione per i bambini. «Adora i suoi nipoti, da loro si fa fare qualunque cosa, persino spazzolare i capelli, cosa che detesta, e colorare le unghie con lo smalto», racconta Doug, il fratello di Brad. Ce n’è abbastanza. E, invece, non è finita: a metà gennaio, a una settimana di distanza dall’adozione dei bambini anche da parte di Pitt, Angelina conferma: «Sì, sono incinta». Il padre, ovviamente, è Brad. Qualche giorno fa Variety ha annunciato che Jolie-Pitt starebbero per girare un altro film insieme, tratto da Atlas Shrugged, La rivolta di Atlante, un romanzo sul declino dell’America della scrittrice e filosofa Ayn Rand. Ma il sospetto che si tratti di una coppia d’affari, per ora, è accantonato. C’è la nascita da seguire, la prima foto tutti insieme e poi si aprirà il lungo capitolo matrimonio. «Se farò entrare un uomo nella mia vita, dovrà essere un padre per Maddox e dovrà esserlo per sempre», aveva detto la Jolie. E a questo proposito, a luglio dello scorso anno, la rivista People lanciò un sondaggio: si sposeranno? Il 61 per cento dei lettori rispose di no. Oggi, probabilmente, il risultato sarebbe più benevolo. Perché credere alle favole belle e buone, ogni tanto, fa bene. Enrica Brocardo